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Gentile Direttore, in merito alle vicende dei lavoratori precari dell’ITT di Barge, siamo a precisare quanto segue:
– l’accordo separato firmato da Cisl, Uil e Ugl sulle 45 stabilizzazioni non è altro che la presa d’atto di decisioni che l’azienda aveva già precedentemente assunto, visto che la loro presenza è indispensabile al prosieguo del lavoro;
– nessun criterio in merito all’individuazione dei “fortunati” è stato condiviso con le sigle sindacali, vedi, ad esempio, l’anzianità di servizio prestata presso l’azienda, lasciando la totale discrezionalità della scelta alla direzione aziendale;
– la precarietà in quella realtà è un dato strutturale da anni, nonostante l’ITT sia una realtà in grande espansione e per questo si era iniziato un percorso unitario per trasformare il maggior numero possibile di lavoratori somministrati e a tempo determinato in dipendenti a tutti gli effetti, percorso interrotto inspiegabilmente dalle organizzazioni firmatarie dell’accordo separato;
– in cambio di queste poche briciole, si è accettato di firmare la deroga al contratto collettivo nazionale, che, come prevede l’art. 8 della L. 148/2011, potrà riguardare molti istituti contrattuali, quali stipendi, orari, organizzazione del lavoro, ecc. ecc.
Un accordo, quindi, voluto e scritto dalla ITT, al quale le Rsu della Cgil, (7 su 15 totali), la segreteria provinciale della Filctem Cgil e moltissimi lavoratori nelle assemblee che si stanno svolgendo in queste ore hanno detto no; un accordo scritto e voluto dall’ITT, sottoscritto da alcune sigle sindacali in totale assenza di consultazione dei diretti interessati.
Per questi pragmatici ed oggettivi motivi, e non per ideologia, la Filctem Cgil e la Cgil di Cuneo considerano inaccettabile la sottoscrizione dell’accordo, al fine di tutelare al meglio i lavoratori più deboli e condannati ad una interminabile e precarietà.
La Segreteria Cgil di Cuneo La Segreteria FILCTEM Cgil di Cuneo
