La sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo si è riunita nei giorni scorsi a Fossano per esaminare la proposta di modifica del disciplinare di produzione della Dop “Prosciutto San Daniele”.
Alla presenza del direttore Roberto Abellonio e del presidente della sezione Roberto Barge, i rappresentanti degli allevamenti suinicoli di Confagricoltura hanno approfondito la questione ed esaminato la bozza di modifica, arrivando a formulare proposte in linea con la realtà e le esigenze del territorio cuneese. In provincia di Cuneo sono, infatti, circa 750 le aziende del comparto che allevano oltre 850mila capi destinati per l’80% proprio ai circuiti del San Daniele e del Crudo di Parma.
Il disciplinare di Produzione della Dop Prosciutto San Daniele risale al 2007 e le modifiche avanzate dal Consorzio toccano tra i diversi aspetti, essenzialmente tre questioni contenute nell’articolo 5 del nuovo testo, proposto sotto forma di articolato: genetica, peso medio dei capi e peso riferito alla carcassa e alle cosce e l’alimentazione. Tali modifiche, ancora allo studio, sono per alcuni versi incisive e presentano anche alcune criticità, in particolare: la soppressione del riferimento al peso medio per partita; la modifica del peso morto delle carcasse; alcune limitazioni inerenti l’uso dei lipidi nelle razioni di alimentazione con l’inserimento della regola sull’origine degli alimenti che devono provenire per il 50% della sostanza secca dalla zona di allevamento.
“Abbiamo voluto esaminare queste importanti variazioni direttamente con le nostre aziende suinicole per valutarne il possibile impatto e, soprattutto, raccogliere osservazioni e proposte da sottoporre alla nostra sede nazionale e alle istituzioni coinvolte”, ha dichiarato il presidente della sezione Roberto Barge.
“Rimane da considerare l’effetto di una modifica al disciplinare del Prosciutto di San Daniele rispetto alle regole di produzione del Prosciutto di Parma, i cui areali di produzione dei capi si sovrappongono in larga parte – ha concluso il direttore Roberto Abellonio -. In tal senso la scelta di modificare solo un disciplinare, e non entrambi, potrebbe orientare la produzione verso l’una o l’altra denominazione”.