Sulla vicenda della fusione della Fondazione Cassa di Risparmio di Bra nella Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, ecco alcune considerazioni dei consiglieri comunali braidesi di minoranza (appartenenti al centrodestra), alla luce delle recenti dichiarazioni di un altro consigliere comunale braidese e del sindaco Bruna Sibille.
“Le scelte dell’Amministrazione della Fondazione braidese erano note da tempo, più volte riportate da organi di stampa locali e nazionali. – commentano i consiglieri del centrodestra – Ci saremmo tuttavia aspettati dal Sindaco una più celere convocazione della Conferenza dei Capigruppo per ricevere informazioni e conoscere la posizione del Comune. La prima cittadina lo ha fatto solo 48 ore prima della firma ufficiale, nonostante l’avv. Donatella Vigna, intervenuta alla riunione, abbia affermato che ha sempre tenuto aggiornata il primo cittadino sull’andamento delle trattative con CrC. Come su altre tematiche delicate e complesse, vedi la questione della gestione del ciclo idrico integrato o il trasferimento delle scuole medie nell’area della Ferrovia, dobbiamo constatare la totale assenza di trasparenza e confronto che dimostrano una forte mancanza di rispetto nei confronti di tutto il Consiglio Comunale, massima assemblea cittadina.
I gruppi di opposizione di centro destra non hanno, tuttavia, atteso la tardiva e inutile convocazione dei Capigruppo del 13 novembre e, diversamente da altri colleghi che ad oggi gridano allo scandalo, hanno chiesto ed ottenuto alcuni mesi fa un incontro con l’avv. Vigna, ricevendo accurate informazioni circa le motivazioni che hanno convinto gli organi della Fondazione alla storica decisione. In quella sede abbiamo chiesto con determinazione alla Presidente garanzie sia in termini di rappresentanza del nostro Comune all’interno degli organi decisionali della Fondazione CrC sia in termini di risorse finanziarie che saranno distribuite sul nostro territorio. Ed infatti quando la fusione sarà operativa verrà emesso un bando pubblico per la nomina di un consigliere della nostra area nel Consiglio Generale dell’ente cuneese. Ci auguriamo – proseguono gli esponenti di opposizione – che più persone in possesso dei requisiti vi partecipino e che la scelta sia di qualità e garanzia al fine di rappresentare al meglio e con determinazione le esigenze di un territorio capace di importanti iniziative nei vari settori in cui la Fondazione CrC opera. Sulla vicenda, la nostra posizione è chiara: la fusione, con una giusta rappresentanza, può essere un’opportunità per il territorio braidese che potrà accedere a nuovi bandi di finanziamento della ben più grande e ricca Fondazione CrC, al cui Presidente, Giandomenico Genta, si deve, peraltro, l’avvio di questa iniziativa con l’appello all’unione delle fondazioni lanciato oltre un anno fa e raccolto dalla collega braidese.
Condividiamo, al proposito, quanto affermato dal Presidente della Fondazione CRTorino, Giovanni Quaglia: In un paese in cui la frammentazione costituisce un retaggio storico e un ostacolo alla crescita in tanti ambiti, questa operazione rappresenta un significativo passo avanti nella direzione di un’azione condivisa e finalizzata allo sviluppo della comunità.
Rimane, tuttavia, l’amarezza per la fine della nostra Fondazione che ha contribuito alla crescita economica sociale e culturale del nostro territorio e per il comportamento deplorevole del sindaco, che dapprima esalta la fusione parlando di assenza di polemiche e poi scarica il tutto sulle scelte della Fondazione; la delicatezza dell’argomento avrebbe richiesto da parte sua: trasparenza nelle informazioni, un documento da presentare al Consiglio, una mozione su cui cercare se non l’unità almeno la massima condivisione in tutto l’iter di fusione. Abbiamo fatto da soli nel rispetto del mandato ricevuto dagli elettori”.
I consiglieri che hanno sottoscritto questa dichiarazione congiunta Massimo Somaglia, Davide Tripodi, Roberto Marengo, Marco Ellena e Sergio Panero, concludono con una proposta: “E in questa veste di consiglieri pronti ad assumere il governo della città alle prossime, imminenti elezioni, fin da ora lanciamo la proposta di dar vita ad una Fondazione per l’Arte, la Cultura e la promozione del Territorio con sede in Palazzo Mathis che coinvolga oltre le principali associazioni culturali cittadine e di services, le associazioni di categoria e le aziende, attorno alla quale far rifiorire l’iniziativa culturale in città, dove finora si è vissuto stancamente di rendita“