Ancora una vittoria, la settima di fila, per la Synergy Arapi F.lli Mondovì, capace di piegare anche Livorno, finora imbattuta tra le mura amiche della Bastia, per 3-1. Un’altra prova concreta, solida, corale degli uomini di Marco Fenoglio: l’allenatore, giornata dopo giornata, lascia sempre più impressa la propria impronta sul lavoro di questa squadra. Ficcante ed attenta al servizio (7 aces su 10 errori, Livorno ne ha messi 6 sbagliandone 17, la differenza sta tutta qui), solida in ricezione (51% di squadra, 48% il libero Fusco, 50% Terpin, ben 62% Kollo: 70 le palle ricevute in totale), attenta in attacco (55%, con Morelli stratosferico: 61% finale ed addirittura 85% su contrattacco, 12 palle!).
Ottime le bande (instancabile Terpin (62%, 15 su 24), martellante Kollo (53%), ma anche i centrali: Treial affondava i colpi in attacco (e metteva in difficoltà i ricevitori avversari sulla battuta flot), Biglino murava (4).
Tutto ciò grazie ad un sempre più sorprendente ed efficace Pistolesi: un’altra partita perfetta quella giocata a Livorno dal regista monregalese. Menzione particolare anche per il giovane Emanuele Bosio: chiamato dentro a più riprese dal coach al servizio, ha sempre lasciato il segno in modo positivo.
“Quella contro Livorno è stata la partita forse più difficile della stagione, ma anche la più bella – il commento finale di Marco Fenoglio – . E’ stata veramente sudata, perché Livorno ci ha aggrediti da subito con la battuta, mettendo grossa pressione, alla quale abbiamo reagito con giusta mentalità. Alla fine, ecco i soliti grandi numeri, che hanno dell’incredibile: nella fase di contrattacco abbiamo schiacciato 40 palloni, non 5, ottenendo una percentuale positiva pari al 73%. Clamoroso. Insieme con la Foppapedretti del 2004, questa è sicuramente la squadra che rispecchia in pieno la mia mentalità: il carattere, il modo di stare in campo.
Quindi, un pensiero su chi sta stupendo: “Pistolesi sempre più bravo? Matteo aveva bisogno di qualcuno che gli desse fiducia: sono tutti bravi a parlare, ma quando si tratta di prendersi delle responsabilità sono in pochi a farlo. E’ un ragazzo dotato di una volontà di ferro; certo, deve ancora migliorare sotto certi aspetti, ha semplicemente bisogno di giocare: qualunque atleta, se lo lasci sempre in panchina non migliorerà mai ”.