Torna anche a Bra la campagna CEI “Insieme ai sacerdoti”: in prima linea Don Gilberto e Don Giorgio Garrone

0
829

Un mese con i sacerdoti, annunciatori del Vangelo in Parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione. Come ogni anno torna la campagna di comunicazione per le Offerte Insieme ai sacerdoti, promossa dal Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa cattolica.

E’ tempo di guardare ai sacerdoti non come a persone che possono fare tutto, ma a ministri dei sacramenti e annunciatori del Vangelo che hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità che servono. E che sono affidati ai fedeli per il sostentamento –afferma Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione CEI per il sostegno economico alla Chiesa- Anche Papa Francesco ci ricorda l’importanza di questa vicinanza ai nostri preti. L’Offerta è un contributo speciale, da introdurre stabilmente nella nostra vita cristiana, ripetendolo qualche volta l’anno, perché ci incammina su una nuova strada di comunione con la Chiesa. Basterà anche un piccolo importo, ma donato in tanti, perché raggiunga tutti i preti diocesani in Italia, non soltanto il nostro”.

Al centro dello spot tv c’è un’intera comunità con il suo parroco, con l’oratorio e gli abitanti del quartiere. Nel filmato una bambina del catechismo segue il parroco, Don Diego Conforzi della parrocchia di Sant’Ugo di Roma, nella sua giornata tipo, dalle visite agli anziani alla pastorale giovanile, dal soccorso ai più poveri all’altare dove eleva il calice. Uno spot per tornare a sottolineare l’impegno quotidiano di ogni “buon pastore” che ha scelto di essere al servizio del Vangelo e degli uomini, in ogni situazione, dalle più normali a quelle umanamente più problematiche.

Alla fine dei 15 e 30 secondi una voce recita: “Doniamo a chi si dona” con un invito a donare attraverso il sito www.insiemeaisacerdoti.it. Qui, oltre a tutte le informazioni sulle Offerte Insieme ai sacerdoti (storia, dati, modalità per donare, ecc.), è interessante scoprire le storie di coloro che dedicano la loro vita al prossimo.

Gli spot, in formato web, verranno promossi anche sulla pagina Facebook www.facebook.com/insiemeaisacerdoti che racconta la missione dei sacerdoti attraverso storie vere, presentate ogni mese nello spazio “Insieme a Don” con foto, interviste, documentari. La campagna, declinata anche sulla stampa cattolica, sarà on air fino al 31 dicembre.

L’iniziativa ha come obiettivo quello di continuare a diffondere la conoscenza delle Offerte Insieme ai sacerdoti destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero. L’anno scorso 78.289 fedeli hanno effettuato una donazione per il sostentamento dei sacerdoti. Non molte se paragonate al numero dei cattolici italiani, ma Offerte comunque molto preziose in quanto rappresentano uno strumento perequativo e di solidarietà nazionale, scaturito dalla revisione concordataria del 1984, per sostenere l’attività pastorale dei 35mila sacerdoti diocesani. Infatti da 30 anni essi non ricevono più uno stipendio dallo Stato ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento, anche attraverso queste Offerte. Nel 2017 sono state raccolte 102.820 Offerte, per un totale di 9.609.811,21 euro.

Tra i 35 mila preti diocesani sostenuti nella missione con le Offerte per il sostentamento ci sono sacerdoti come Don Gilberto e Don Giorgio Garrone, fratelli nella vita e nella fede, che hanno risposto insieme alla chiamata del Signore.

La nostra grande sfida? Aprire luoghi di inclusione dove il ricco condivida spazi e tempo con il povero – spiega Don Gilberto Garrone a Sovvenire, il trimestrale di informazione sul Sostegno Economico alla Chiesa – dove gli opposti imparino a stare insieme, dove ci si torni nuovamente a parlare”. Parroco dell’Unità Pastorale 50, che raccoglie in provincia di Cuneo (e in diocesi di Torino) le parrocchie di Bra, Bandito e Sanfrè, Don Gilberto, a 57 anni, con il fratello don Giorgio, di 5 più giovane, gestisce anche la “Cittadella della Carità” di Bra, nella parrocchia di San Giovanni Battista. Centro di ascolto, mensa, emporio, orti sociali, la Cittadella è l’esempio di quanto conti il tornare a parlarsi. In questo caso è avvenuto tra i sacerdoti di Bra, gli operatori Caritas e gli amministratori comunali. “Ogni territorio deve saper rispondere concretamente alle marginalità – prosegue don Gilberto – Ad un dentista, ad esempio, non devo chiedere solo di pregare, ma di destinare un’ora al mese del suo tempo per una persona bisognosa. Così anche il non credente sente che può dare un contributo importante”.

Inclusione e concretezza sono parole d’ordine per questo sacerdote, che con suo fratello ha ricevuto anche l’incoraggiamento di Papa Francesco per il loro ministero di ‘testimonianza cristiana attraverso le opere’. Alla sera si ritrovano nella casa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, a Bra. “Essere fratelli ci aiuta tanto perché abbiamo un sentire comune – sorride don Giorgio – anche se a volte capita di discutere. Ma così deve essere tra tutti i confratelli. Noi sacerdoti dobbiamo imparare a lavorare insieme, a volerci bene, ad aiutarci”.

Per questo 7 anni fa don Gilberto e don Giorgio avevano chiesto al vescovo di vivere un’esperienza comunitaria con altri due preti. Sogno esaudito solo in parte, per la carenza di sacerdoti. “La Chiesa, quando crea spazi di comunione autentica, diventa fermento – interviene don Giorgio – E questo vale per tutti i cattolici, siamo chiamati ad essere lievito tra tanta farina”.

Nel loro piano di carità c’è anche una forte componente educativa. Come nel caso di un originale e rilevante proposta per gli studenti spesso soli, con i genitori che lavorano. La ‘Mensa dei giovani’ è stata appena aperta a Bra, nella parrocchia di S.Andrea: dalle 13.30 alle 18, i ragazzi possono consumare un pasto caldo o semplicemente mangiare il proprio panino in compagnia, anziché soli in una casa vuota. “Anche questa è povertà – conclude don Giorgio – un ragazzino di prima media che sta a casa solo fino a sera. O i casi emersi di giovani che stavano male per denutrizione. Succede a Bra, non chissà dove. Qui dev’esserci una ‘Chiesa in uscita’. Papa Francesco ce lo ricorda, e così ha sempre detto il Vangelo”.

c.s.