Dal 1 gennaio Roberta Rossini, 46 anni, cardiologa del Dipartimento Emergenza e Aree Critiche della Azienda ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, è la nuova Chair dell’Area Emergenza Urgenza dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) per il biennio 2019-2020.
“Si tratta di un ruolo importante e prestigioso nel panorama cardiologico italiano”, spiega Giuseppe Musumeci, direttore della Cardiologia del S. Croce –. L’ANMCO è la principale società scientifica cardiologica con oltre 5000 iscritti, formata da cardiologi Italiani operanti nel Servizio Sanitario Nazionale”.
Fondata nel 1963, l’ANMCO ha come obiettivi la promozione della buona prassi clinica, la prevenzione e la riabilitazione di malattie cardiovascolari attraverso proposte organizzative, l’educazione professionale e la formazione, la promozione e la conduzione di studi e ricerche, la leadership nella preparazione e nello sviluppo di standard e linee guida.
Le aree rappresentano il braccio operativo della società scientifica e costituiscono la forma organizzativa di aggregazione culturale ed operativa dell’ANMCO. Esse garantiscono l’attenzione per i principali campi della Cardiologia, sollecitando l’interesse e promuovendo iniziative finalizzate per lo sviluppo degli stessi. Le aree sono governate attraverso un Comitato di Coordinamento, costituito da un Chairman, un Co-Chairman e quattro componenti.
L’Area Emergenza Urgenza vanta il numero più alto di iscritti, che per lo più sono rappresentati da specialisti che si occupano del trattamento delle patologie cardiovascolari in fase acuta, i cardiologi impegnati nelle Unità di Terapia Intensiva Coronarica e in cardiologia interventistica.
Per la Cardiologia del Santa Croce e Carle di Cuneo si tratta di un importante riconoscimento, che riafferma il ruolo di prestigio nel panorama nazionale.
Rossini: “E’ una grande opportunità personale e per l’Azienda Santa Croce e Carle, presso cui lavoro. E’ il frutto di anni di impegno e di lavoro che si è andato ad aggiungere a quello assistenziale svolto in ospedale e che, talvolta, ha sottratto tempo alla famiglia. Per questo mi impegnerò a sfruttare al massimo l’occasione di realizzare progetti concreti e utili. Cercherò il coinvolgimento di giovani puntando sulla loro voglia di fare e avvalendomi, allo stesso tempo, del prezioso contributo di specialisti con maggiore esperienza professionale. In questo biennio, promuoveremo iniziative finalizzate alla formazione di clinical competence e documenti di consenso multidisciplinari”.
c.s.