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Dimesso dall’ospedale l’imprenditore che aveva tentato il suicidio dandosi fuoco

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E stato dimesso dall’ospedale l’imprenditore Braidense che nella mattinata del 20 dicembre, aveva tentatotil suicidio dandosi fuoco.

L’uomo un quarantenne imprenditore braidese, aveva contattato telefonicamente un comando Stazione dalla Compagnia Carabinieri di Bra, comunicando al militare di servizio inequivocabili intenzioni suicidarie e pregandolo di avvisare i propri familiari.

Nessun esito avevano prodotto i tentativi del militare di ricondurlo alla ragione, tentando di rasserenarlo e pregandolo di attendere un loro intervento, o quanto meno di comunicargli la posizione: dopo pochi minuti l’uomo aveva interrotto bruscamente la comunicazione.

I Carabinieri della Compagnia, tramite la Centrale Operativa, avevano immediatamente attuato il piano per rintracciare le persone in pericolo, che prevede -tra l’altro- il tracciamento e la geolocalizzazione del telefono cellulare in uso al soggetto.

Individuata l’area, in località “San Defendente” tra i comuni di Narzole e Cherasco, tre pattuglie della Compagnia -Stazioni di Cherasco, di Sommariva del Bosco e Aliquota Radiomobile di Bra- si erano portate rapidamente nella zona ed avevano individuato l’imprenditore, che si trovava nei pressi della propria autovettura, parcheggiata lungo una strada interpoderale.

L’uomo aveva con sé una tanica di benzina ed aveva intimato ai militari di non avvicinarsi, ribadendo l’intenzione di suicidio.

Data la delicatezza della situazione, i Carabinieri -operando da una certa distanza per non turbarlo- avevano nuovamente tentato di rasserenarlo e di dissuaderlo dall’azione; al contempo avevano adottato precauzioni idonee a fronteggiare ogni eventualità.

L’imprenditore -improvvisamente- era uscito dall’autovettura, aveva svitato il tappo, si era versato addosso tutto il contenuto della tanica di benzina e si era messo a correre in aperta campagna. Dopo alcune decine di metri si era dato fuoco con un accendino, rimanendo in pochi secondi completamente avviluppato dalle fiamme.

Tutti i militari si erano lanciati al suo inseguimento attraverso i campi: due di loro -nel frattempo- si erano muniti di estintori prelevati dalle auto di servizio.

La rapidità e la determinazione dell’intervento aveva messo in condizione i carabinieri di raggiungerlo e di azionare tempestivamente gli estintori, riuscendo ad estinguere l’incendio.

L’uomo -nel frattempo accasciatosi al suolo- si era procurato gravi ustioni in più parti del corpo, ma era ancora vivo. Aveva ricevuto i primi soccorsi dagli stessi militari, che lo avevano protetto coprendolo con le proprie giacche a vento.

iL personale del 118, successivamente giunto, aveva prestato i soccorsi sanitari e aveva disposto l’elitrasporto presso il C.T.O. di Torino dove oggi la storia ha registrato il lieto fine.