Home Attualità Giorno della Memoria: Fossano fa conoscere le musiche scritte nei campi di...

Giorno della Memoria: Fossano fa conoscere le musiche scritte nei campi di concentramento

L'appuntamento è per domenica 27 gennaio, ore 17 presso la chiesa dei Battuti Bianchi

0
555

In occasione della giornata della memoria la Fondazione Fossano Musica ha scelto di proporre una selezione di musiche scritte nei campi di concentramento, come:

– Shabbat Hamalka, la preghiera del sabato di Zvi Pinkhof deportato a Bergen-Belsen,

– Hauschano gesang di Hugo Lowenthal da Terezin

– Ich Liebe dich di Willy Rosen

– Sino alla musica scritta nei penitenziari sottoposti ad autorità occupante per ridare la voce a grandi musicisti deportati e spesso trucidati dai nazisti.

Un programma che va ad arricchirsi con un brano originale firmato da Nicola Ferro “Dio ti chiedo”, per riaffermare nel finale che “La vita è (sempre) bella” con la celebrata rumba di Nicola Piovani.

Scrivere musica era per loro l’unico modo di conservare la propria identità e di esprimere la spiritualità. Nonostante la disumana condizione di vita nei lager e la implacabile sorveglianza delle guardie, la produzione musicale nei campi di concentramento fu copiosa. La musica era infatti l’unica virtuale via di fuga dall’abbruttimento del quotidiano, ed è un miracolo che parte di quel repertorio sia sopravvissuto: una raccolta fatta di opere scritte su sacchi di juta, ritagli di stoffa, carta igienica, e su qualsiasi altro supporto di fortuna. Furono ritrovati nelle infermerie e nelle baracche dei campi e riportati alla luce grazie ai trafugamenti di guardie complici e alle trascrizioni dei prigionieri politici, oppure ricostruiti attraverso le memorie dei sopravvissuti. La musica è tutto ciò che ai deportati restava, e spesso tutto ciò che ci resta di loro. La morte, le torture, il dolore, il sangue, la fame, la vita ridotta a niente erano la routine quotidiana, ma l’orchestra e la musica non potevano mancare.

Ma al di là delle loro composizioni preme ricordare la loro disciplina creativa e la ricerca di un costante equilibrio tra sentimento e ragione. Tutto questo, quando il tempo era già finito ed era chiaro che non c’era più tempo per nulla.

Domenica 27 gennaio, ore 17 presso la chiesa dei Battuti Bianchi, ingresso libero fino ad esaurimento posti.

 

cs