A qualche giorno di distanza dall’incontro dei quartieri Cuneo nuova-Cuneo centro con l’amministrazione cittadina, vorremmo fare alcune sottolineature sulla serata che vanno un po’ oltre i semplici contenuti.
È singolare, ma dopo l’intervento iniziale del sindaco, la serata poteva essere conclusa e tutti i convenuti avrebbero potuto tornarsene, contenti o meno, a casa. Il nostro sindaco, infatti, si è premurato di spiegarci immediatamente e preventivamente come profonda sia la differenza fra la sicurezza reale e quella percepita. Proviamo a tradurre in estrema sintesi? Qualunque cosa diciate, sosteniate e raccontiate, è possibile che stiate esagerando.
Gli abitanti di quella inquieta parte ovest della nostra città, non si sono lasciati scoraggiare ed hanno raccontato delle loro difficoltà nello scoprire la loro città con problematiche che si sono, fin qui, attribuite a contesti più grandi e più lontani. Hanno raccontato il disagio di camminare guardandosi alle spalle, la difficoltà a richiamare chi sporca o invade spazi collettivi per paura di reazioni.
I nonni hanno comunicato il loro dispiacere nel constatare sporcizia negli spazi per bambini, qualcuno ha lamentato l’impossibilità di riposare per rumori notturni eccessivi, altri comunicato il loro sconcerto per gli ingressi dei loro condomini scambiati per gabinetti pubblici. Insomma abbiamo sentito complicati vissuti quotidiani con relativa richiesta di non essere lasciati soli.
Temiamo che la giunta comunale abbia risposto sbagliando bersaglio: ha parlato di illuminazione pubblica da potenziare, di telecamere, di aiuti finanziari per abbellire le vetrine dei negozi e le facciate dei palazzi…
Mentre gli abitanti parlavano di qualità della vita e di relazioni fra persone, l’amministrazione rispondeva come è solita fare da qualche tempo, con tinteggiature, pavimentazioni, scavi, costruzioni e così via.
Un dialogo fra sordi, come si suole dire. È da un po’ che l’amministrazione cittadina non riesce a capire gli abitanti e viceversa. Può essere che gli abitanti di Cuneo vivano drammaticamente ciò che mai hanno sperimentato, ma non per questo perdono il diritto di essere presi sul serio. Può essere che l’amministrazione abbia le sue ragioni ad agire come agisce, ma non per questo è esonerata dal dare spiegazioni, dal fornire approfondimenti e soprattutto non può far mancare ascolto, profondo ed interessato, del punto di vista delle persone. Per fare questo non bastano incontri rari e tardivi.
Proviamo a fare una proposta ai nostri amministratori: diamo una sede ad ogni quartiere, vediamo di fornire la sede di una persona pronta ad ascoltare, a raccogliere disagi degli abitanti senza dover arrivare alla raccolta firme, mettiamo in gioco ogni mezzo che faccia riscoprire la condivisione e la conoscenza di ciò che crea paure, diamo la possibilità di cercare collettivamente soluzioni.
In città non mancano gli arredi urbani, manca la cura delle persone, di quelle che non riescono a trovare un loro posto nella società, ma anche la cura di quelle persone che hanno difficoltà a relazionarsi con la realtà del disagio degli altri. Per fare questo non bastano interventi sociali a scadenza, né un incontro di quartiere all’ anno. Aspettiamo che l’amministrazione comprenda che la vera rigenerazione urbana si ottiene investendo sulla qualità della vita in senso ampio: lo diciamo da tempo, lo dicevano pure le premesse ignorate del piano per le periferie.
Comitato Tutela Piazza Europa