Il 2 Febbraio 2019 alle ore 14.00 in contemporanea con 280 città in tutta Italia, cittadini e associazioni si sono dati appuntamento davanti al Comune, con un passaparola tramite i social network, a per manifestare contro chi vorrebbe lasciare morire in mare coloro che scappano da guerra, fame e povertà; chi interrompe i percorsi di assistenza ed integrazione, chi istiga all’odio e alla xenofobia dimenticando gli storici valori di accoglienza e convivenza civile.
Anche la provincia di Cuneo ha visto una forte adesione che conferma il grande radicamento nei cittadini di solidarietà, accoglienza e umanità.
In provincia di Cuneo hanno aderito Alba, Bene Vagienna, Bra, Cuneo, Fossano, Genola, Mondovì, Piobesi, Piossasco, Racconigi, Robilante, Saluzzo, Savigliano, Trinità, Verzuolo.
Il comitato spontaneo e apolitico “Italia che Resiste” (Pagina “Resistenza 2 Febbraio”) mostra migliaia di persone con un’ampia rassegna fotografica.
A Bra, Patrizia Franco, dell’associazione quartiere Madonna die Fiori, commenta così di fronte alla folla di persone: siamo in un momento in cui non basta postare un’immagine su Facebook per mostrare disappunto rispetto a scelte disumane che alcuni governanti vogliono imporre, è necessario tornare a scendere in piazza, metterci la faccia, ed oggi siamo qui nonostante la neve ed il freddo perché siamo riuniti a difesa del valore dell’umanità.
Erano presenti a titolo personale molti assessori comunali ed anche l’attuale sindaco Bruna Sibille, che ha illustrato quanto l’attuale decreto sia in realtà un’operazione politica sulla pelle delle persone, che crea ulteriore caos in un tema già complesso e delicato.
Il 2 Febbraio, dicono dal comunicato spontaneo L’Italia che Resiste, è solo l’inizio di un percorso di resistenza e cittadinanza attiva sostenuto da migliaia di persone.
D.F.