Verzuolo: al via il progetto interdisciplinare “Parparìm – Farfalle” dedicato alla Shoah

Date aggiornate: venerdì 15 febbraio Scuola Primaria, giovedì 21 febbraio Scuole Medie. Gli incontri si svolgeranno a Palazzo Drago la mattina.

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Proseguono dopo la visita ai luoghi degli ebrei a Borgo San Dalmazzo il 30 gennaio
scorso le iniziative del Comune di Verzuolo per il Giorno della Memoria.

In collaborazione con l’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci è proposto «Parparìm
– Farfalle», progetto interdisciplinare. Relatrice, Maria Teresa Milano, dottore di ricerca in ebraistica ed autrice di saggi su cultura ebraica e didattica della Shoah. Incontrerà le classi quinte della Primaria di Verzuolo, Villanovetta e Falicetto venerdì 15 febbraio e le scuole Medie giovedì 21 febbraio. Gli incontri si svolgeranno a Palazzo Drago la mattina. In totale incontrerà quasi 300 bambini. La dottoressa Milano proporrà loro, in un’ora e mezza circa, filmati, ascolto di canzoni e racconti. Al centro del progetto il ghetto di Terezín, istituito il 10 ottobre 1941 dai nazisti nella città fortificata di Theresienstadt, in Repubblica Ceca. A 60
chilometri da Praga è passato alla storia come «ghetto modello», «laboratorio diabolico», «fucina di cultura»: fino al 1945 vi furono internate 140mila persone; 15mila erano bambini, moltissimi gli artisti. Fu proprio l’educazione e la formazione in discipline come pittura, musica e teatro il dono degli adulti ai bambini segregati che riuscirono così a conservare una piccola goccia di serenità. Tuttavia alla liberazione del campo il 9 maggio 1945 solo 142 bimbi risultarono tra i sopravvissuti. A Terezín furono create anche opere di successo come «Brundibar», composta da Hans Krasa, eseguita 50 volte nel campo anche in occasione della visita della Croce Rossa Internazionale il 23 giugno 1944.
«È fondamentale che la memoria di quanto accaduto venga tramandata il più
possibile – afferma Gabriella Peruzzi, assessore – affinché non si ricada nell’errore di
essere spettatori silenziosi di simili barbarie che potrebbero essere nuovamente
compiute. È dovere di tutti impegnarsi perché ogni essere umano sia ritenuto tale al di
là dell’appartenenza di genere razza o religione».

 

cs