Una quarta serata ancora una volta all’insegna della crescita, per certificare nuovamente come lo sport in provincia di Cuneo rappresenti un’eccellenza, nella sua grande varietà di discipline, singole e di squadra.
Gli Idea Awards edizione 2018 hanno ancora una volta dato spettacolo, nella cornice del Cinema Monviso, fluttuando tra le varie realtà che contraddistinguono la Granda ed esaltando il meglio del talento presente sul nostro territorio.
Non sono mancati gli spunti di riflessione, tra una battuta e l’altra, così come gli elementi che ricorderemo a lungo.
Le parole di Elisa e Stefania, manifesto dello sport che ci piace
L’inizio della serata è stato per certi versi già il momento clou. Elisa Rigaudo e Stefania Belmondo insieme sul palco degli Awards, con le divise d’ordinanza delle forze dell’ordine che rappresentano, sono state un grande manifesto di quello che vorremmo vedere dalla pratica sportiva ogni giorno. Lealtà, sacrificio, vicinanza alla nostra provincia. Se un analista del linguaggio avesse dovuto riassumere quanto emerso dai loro interventi ieri, forse sarebbero uscite proprio queste tre tematiche.
Elisa ha raccolto l’essenza della passione in poche frasi (stappando poi un applauso commosso, quando ha citato la figlia Elena, “la mia medaglia più bella”): “Ai giovani mi sento di dire che con il doping si possono prendere scorciatoie, ma tanto non la si farà franca. Come nella vita, tutto torna, i conti si faranno alla fine”. Stefania, invece, ci ha ridato un’immagine delle nostre terre unica: “Degli anni di attività agonistica, ricordo in particolare una sensazione: quella di amore e positività che nasceva in me ritornando nelle mie montagne, le montagne di Cuneo, dopo aver gareggiato. Profumi e luoghi che sono unici”.
Corino-Campagno e quell’amore che dovrà sbocciare
“Non c’è mai stato tanto dialogo da avversari, devo essere onesto, ma ora vedremo di costruirlo”. È stato un Roberto Corino senza peli sulla lingua quello che ieri ha reso unico il momento centrale delle premiazioni, quando sul palco è stata la pallapugno (con il basket ed il rally), grande protagonista. Gli Idea Awards 2018 ci lasciano anche in dote questo salto temporale: Corino che mette da parte la fatica di campo per passare dall’altra parte, a seguire Campagno, rivale negli sferisteri ed ora allievo. Con la chicca di un rapporto da costruire di fatto da zero, ma che potrà dare tanto al nostro balon.
Il primo squillo della Prima Categoria ed i 10.168 protagonisti del voto
Il trionfo di Gioele Fenoglio nella categoria attaccanti è stato qualcosa di unico, almeno per due ragioni. In primis perché mai un giocatore di Prima Categoria era giunto alla “sfida finale”, figuriamoci vincere. Ma soprattutto, perché Gioele ha raccontato in pieno che cosa sono stati gli Idea Awards nella loro quarta edizione: un premio di tutti, in cui tutti potevano fare la loro parte votando il migliore (dopo la prima scrematura giornalistica) sul web, come confermato dai 10168 voti che hanno sancito i vari vincitori di categoria. E la sua vittoria nasce anche da qui e dal “duro lavoro” dell’Azzurra, sostenitrice del suo puntero d’oro (35 gol nell’anno solare) con alcune trovate promozionali davvero originali e con un tifo da stadio anche nel corso della serata. Il bello è anche questo.
Le polemiche ed i “musi lunghi” che… nemmeno Sanremo
Più che gli Oscar del Cinema, assegnati solo un giorno prima, gli Idea Awards 2018 hanno ricordato il Festival di Sanremo, per il loro carico di partecipazione collettiva e le “polemichette” che hanno suscitato nel post. Sia chiaro: fa parte del gioco ed è ciò che piace. Come redazione, difendiamo la scelta di aver dato spazio al pubblico, bilanciando il “voto popolare”, che in queste settimane fa tanto parlare di sé anche negli alti ambienti della politica, con il vincitore designato dalla giuria tecnica. Chi ha scaldato i cuori insieme a chi ha stuzzicato di più il piacere degli addetti ai lavori, senza nessuna prevalenza.
Tutto il resto: un mix di giovani ed esperti
Ancora una volta, infine, gli Idea Awards hanno miscelato sul caldo palco del Monviso esperienza e gioventù rampante, e non solo per gli undici giovincelli della top 11 del calcio, che oggi rappresentano il nostro futuro ma che potrebbero diventare volti importanti negli anni a venire. Ma anche e soprattutto perché in tante categorie c’è stata una convivenza unica: i gol di Stephanie Flou con la gioventù di Giulia Ponzio; il gioco esperto di Silvia Agostino con quello in rampa di lancio di Arianna Tomatis; la qualità di Luca Bonofiglio di poco davanti all’eterno Emiliano Campana, fresco quarantunenne.
Tanti elementi per un piatto gradevole, in attesa che la storia di quest’anno possa essere raccolta in una nuova portata nel 2019.