Cuneo: ripetute violenze sessuali ad una ragazzina, arrestato insospettabile 30enne

L'uomo la ricattava anche, chiedendole foto intime. La vittima, ai tempi dei fatti 13enne, solo dopo un paio di anni ha trovato il coraggio di raccontare l'accaduto

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Adescata, violentata e poi ricattata. Una vicenda drammatica è stata portata alla luce dalla Polizia di Cuneo. La vittima è una ragazzina, all’epoca dei fatti 13enne, che ha subito per diversi anni ripetute violenze sessuali da parte di un insospettabile 30enne. L’uomo, un militare sposato e con figli che vive a Cuneo, è stato arrestato e si trova al momento in carcere.

Tutto è cominciato nel 2015: la ragazzina ha conosciuto attraverso una compagna il militare, che ha iniziato a contattarla sui social (Instagram, nello specifico) chiedendole di vedersi. Durante l’incontro, l’uomo ha provato ad approcciare la 13enne, che ha respinto le avances, venendo successivamente minacciata dallo stesso militare: “Dico ai tuoi genitori che ci siamo frequentati”. La minorenne ha ceduto al ricatto, assecondando l’uomo, che da quel momento ha cominciato ad abusare di lei ripetutamente.

Le violenze sono andate avanti per un paio d’anni, accompagnate da altre richieste del 30enne, che ha cominciato a pretendere dalla ragazzina foto intime, con la minaccia di rivelare tutto. Sempre più in balia della situazione, la 13enne ha continuato ad assecondarlo, cadendo in uno stato psicologico sempre più difficile da sopportare per una giovane di quell’età. Quando infine ha trovato la forza per ribellarsi, minacciando l’uomo di denunciarlo, lui l’ha picchiata. A quel punto si è finalmente aperta con le amiche, raccontando tutto quello che si era tenuta dentro in quel lungo periodo.

Le compagne hanno deciso di segnalare la vicenda alla Polizia, che ha invitato la vittima a presentarsi in Questura e in pochi mesi ha raccolto le prove per arrestare l’uomo per violenza sessuale aggravata e detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico. E’ probabile infatti che l’indagato abbia diffuso le foto, visto che la ragazzina è stata contattata sui social da un utente ignoto che si dichiarava in possesso di materiale e chiedeva nuove foto intime.

Ad occuparsi delle indagini è stata la seconda sezione della Squadra Mobile, guidata dall’ispettore Mariella Faraco: “Una vicenda difficile: quando è venuta da noi la vittima era molto scossa e grazie anche alla presenza di una psicologa è riuscita, con grande fatica e sofferenza, a raccontare le reiterate violenze che continuava a subire. E’ stato fondamentale il contributo dei compagni, che hanno saputo ascoltarla e raccogliere il disagio della ragazza”.

“I nostri operatori di Polizia sono formati per affrontare situazioni delicate di questo genere – ha aggiunto il capo della Squadra Mobile Pietro Nen -. Grazie alla loro sensibilità siamo riusciti a far sentire a suo agio la vittima delle violenze e a consentirle di aprirsi”. Non si esclude che l’uomo possa aver adescato con le stesse modalità altre ragazzine: “Il timore c’è – ha concluso Nen -, per questo invitiamo le altre eventuali vittime a venire in Questura, dove troveranno professionisti e persone sensibili in grado di aiutarle”.