È avvenuta ieri, nella sala Consiliare del Comune di Fossano, la discussione che vede coinvolto l’adattamento dell’attuale gestione idrica sul territorio fossanese alla normativa che verrà messa in vigore
Si tratta di un discorso ampio che prosegue da tempo, nel Luglio del 2016, si è riunita una prima assemblea dei sindaci che ha stabilito che la direttiva dell’acqua pubblica dovesse proseguire attraverso una gestione prevalentemente pubblica. Successivamente si è passati ad una gestione pubblica sotto forma di società consortile, questa deliberazione, avvenne dopo l’approvazione del piano d’ambito che prevede una somma complessiva di circa 720 milioni di Euro finalizzati ad investimenti fino al 2048.
Attualmente la società consortile ha definito il suo statuto che si divide tra una “società madre”, che svolgerebbe attività amministrative e di controllo, e altre società consorziate che svilupperebbero funzioni esecutive e di gestione, queste abbracciano il territorio del cuneese e le sue vallate, il monregalese, l’albese e la pianura (Fossano, Saluzzo, Savigliano).
“Se questa dovesse essere la soluzione finale, come speriamo, per noi non cambierebbe di molto la situazione se non che Alpi Acque dovrebbe diventare totalmente pubblica quindi si avrebbe un soggetto pubblico con l’attuale dotazione organica in termini di risorse umane” spiega il vice sindaco Vincenzo Paglialonga.
L’amministrazione Comunale durante le molteplici assemblee per definire un piano gestionale ottimale ha esposto quali fossero gli interventi fondamentali per la città di Fossano, a spiegarli durante la conferenza di ieri, il tecnico di Alpi Acque Enrico Merenda: “Nel 2019 saranno in corso lavori per 565 mila Euro relativi al serbatoio del nuovo campo pozzi , in fase di realizzazione, sostituzione delle tubazioni nel concentrico di Fossano, tra le quali la tubazione che da Piazza Dompè arriva in Via Roma per consentire una corretta alimentazione del campo pozzi, i lavori potranno concretizzarsi tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Inoltre è in corso la progettazione del pompaggio dell’acqua acquisita dal campo pozzi all’interno del serbatoio in fase di realizzazione a San Magno, per un totale di 300 mila euro, nella seconda metà dell’anno verranno progettati i lavori alle fognature di Cussanio, che consentiranno il collegamento a quelle di via Ceresolia e via Pietragalletto e che si realizzeranno nel 2020. Abbiamo in programma ancora la sostituzione di tubature in frazione Loreto che prevederà la spesa di 80 mila euro, sempre nel 2020 si inizierà la progettazione di un altro serbatoio al campo pozzi di San Magno, i lavori inizieranno nel 2021. Anche a Murazzo ci saranno interventi dal valore di 200 mila euro che vedono l’acquisizione del nuovo pozzo così da averne uno più affidabile, per questo progetto l’iter è più lungo del normale poiché necessita di maggiori approvazioni dalla Provincia. Per accelerare il tutto abbiamo chiesto un parere alla Regione che si è mostrata positiva.”
Gli investimenti previsti non verranno sottoposti a sospensione nonostante siano ancora presenti tre contenziosi (tra società pubbliche-private e totalmente private) in attesa di una sentenza da parte del tribunale delle acque.
È ormai in uno stato avanzato il disegno della legge Daga che prevede gestioni idriche totalmente pubbliche e perciò la liquidazione dei soggetti privati e l’erogazione di un certo quantitativo di acqua gratuita al giorno per ogni nucleo famigliare, finanziato con la pressione fiscale e tributaria generale
In attesa che si definiscano tutte le fasi volte all’approvazione della legge, l’attuale gestione che coinvolge Alpi Acque, che a seguito dell’ultimo bilancio approvato, il socio privato è proprietario del 49% del capitale sociale di 9 milioni di Euro, è stata prorogata infatti fino al 30 Giugno, ma si stima che il loro esercizio continuerà per tutta la durata dell’anno nonostante sia previsto nei prossimi mesi l’affidamento della situazione idrica a CO.GE.SI (che opera già al 60% sul territorio).
Il percorso verso una situazione definitiva non si è ancora concluso e il futuro è ancora in attesa di certezze, “Ora il comune dispone di una quota all’interno del capitale sociale di Alpi Acque pari al 33%, qualora la legge entrasse in vigore, i comuni entrerebbero all’interno della società consorziata con una quota nettamente più piccola, perciò la restante parte della percentuale rientrerebbe all’interno del Comune e verrebbe usata per altri investimenti, questo è uno dei lati positivi. Le situazioni da tutelare sono molte ma la nostra amministrazione tiene molto alla salvaguardia del servizio gestionale che abbiamo attualmente che non ci ha mai creato problemi e per questo ringraziamo il personale di Alpi Acque con il quale lavoriamo seriamente da tempo, ci teniamo a conservare la continuità del servizio nei modi e nei termini fin qui garantiti.” Conclude il vicesindaco Vincenzo Paglialonga.