Dici un numero e dici tutto: nel 2040 in Italia si conteranno 3 milioni e 900 mila cittadini di età superiore agli 85 anni, con un incremento del 129% rispetto al 2012. Poi guardi ai giorni nostri e alle tantissime famiglie che devono affrontare il problema dell’assistenza ai propri cari anziani non autosufficienti e comprendi come una questione già molto drammatica per i singoli e per la collettività abbia imboccato la strada per diventare esplosiva, tanto più che la disponibilità attuale di posti letto, in tutta la penisola, si attesta appena a quota 340 mila, per il 47% in strutture pubbliche, il 35% gestiti da enti “no profit” e il 18% da privati.
Che l’invecchiamento inarrestabile della popolazione sia, oltre che un’emergenza sociale dirompente, un possibile affare economico è un dato di fatto.
è anche normale, a patto che l’aspetto dei profitti non sia l’unico a cui si guardi, perché allora si possono verificare quegli “inconvenienti” di cui ci informano ogni tanto i mass media, in termini di violenze, maltrattamenti e servizi inadeguati a danno di una fascia di persone che, dopo aver lavorato una vita, sostenuto le proprie famiglie e il Paese, certo non meritano di terminare le proprie esistenze in modi e in situazioni così umilianti.
Questo è un rischio che non si corre con le strutture, tutte Rsa, acquisite e acquisende dai fondi “GERAS” e “GERAS 2” creati da REAM SGR.
La SGR da un paio d’anni ha allargato la sfera d’azione a questo delicato settore e nel breve lasso di tempo intercorso dal debutto ha già portato a conclusione una serie di importanti progetti e altri ne sta realizzando. Fatto sta che il fondo “GERAS” ha acquisito o sottoscritto contratti preliminari per Rsa che ospitano mille posti letto e che sono previste altre operazioni per ulteriori 1.300 posti letto, mentre il “GERAS 2” ne ha già in carico circa cinquecento e un migliaio sono all’orizzonte, a breve termine. Il totale, dunque, presto sfiorerà quota quattromila posti letto.
Si consideri che, nel campo dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, ogni posto letto equivale a circa un posto di lavoro. Ciò rende ancora più evidente la rilevanza sociale e le conseguenze positive dell’operatività dei fondi di REAM SGR nel comparto delle residenze sanitarie assistenziali.
Una delle azioni intraprese riguarda la provincia di Cuneo, la residenza “I Glicini” di Bra, per la precisione, che dispone di 92 posti letto, dei quali 88 accreditati dal servizio sanitario nazionale. Nel giro di un trimestre, poi, un’operazione fotocopia dovrebbe riguardare una seconda struttura della Granda, la quale ospita 120 posti letto.
L’acquisizione definitiva de “I Glicini” è prevista entro il prossimo mese di giugno, quando dovrebbero essersi verificate tutte le clausole sospensive del contratto preliminare.
REAM SGR avrà la proprietà dell’immobile, mentre la gestione della Rsa sarà affidata a “Socialcoop-Consorzio cooperative sociali” di Asti, con cui si è instaurato uno stretto rapporto di collaborazione sfociato in un intervento con una simile articolazione attuato a Trecate, in provincia di Novara.
«Il nostro sogno di creare una grande rete di strutture assistenziali nacque nel 1990 dall’esigenza di un gruppo di cooperative aderenti a Confcooperative Asti di avere a disposizione uno strumento di politica imprenditoriale che consentisse di accedere a commesse di lavoro che, per complessità o importi, le singole organizzazioni non sarebbero state in grado di raggiungere», spiega sul proprio sito “Socialcoop”, portatrice di «una nuova dimensione di ospitalità assistenziale».
Organizzata in quattro nuclei abitativi, la residenza sanitaria assistenziale braidese offre un’attenta assistenza ad anziani autosufficienti e no, in camere singole e doppie, a seconda delle esigenze, dotate di bagno privato e di televisione.
“I Glicini” garantisce un ambiente protetto e familiare: la Rsa è, infatti, caratterizzata da luoghi di incontro comuni pensati per favorire la socializzazione tra gli ospiti, i familiari e gli amici. Tutti i servizi sono pensati e organizzati per creare benessere e garantire a ogni assistito un percorso di cura personalizzato.
A disposizione c’è anche un vasto parco di pertinenza, a cui possono accedere sia gli ospiti che i visitatori.