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Asti-Cuneo, Gribaudo (PD): “Un regalo mai visto al concessionario”

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A due settimane di distanza dalla visita trionfale di Conte e Toninelli sul moncone di Cherasco, i documenti che iniziano a emergere dal Ministero dei trasporti ci dicono che il governo prepara al concessionario un regalo dalle dimensioni mai viste.” Lo afferma in una nota la deputata del PD, Chiara Gribaudo, la quale già subito dopo la visita aveva detto che sulla A33, qualcosa non tornava.

“L’accordo firmato dal Ministro Delrio, prevedendo la proroga al 2030 della Torino Milano e l’anticipo di 20 anni della scadenza dell’Asti Cuneo, aveva il pregio di allineare le due scadenze al 2030 e aprire le due tratte ad una gara davvero concorrenziale. Invece, stracciata quella proposta, Toninelli propone di finanziare la realizzazione dell’autostrada con l’aumento del valore di subentro sulla Torino-Milano nel 2026, ovvero la cifra che il prossimo (eventuale) vincitore della gara sulla tratta dovrebbe versare al concessionario uscente. Da una cifra di 1,4 volte l’EBITDA dell’azienda, si passa a una cifra di 3,5 volte l’EBITDA. Basta andare a vedere gli ultimi bilanci di SATAP A4 per rendersi conto di cosa si parla: si arriva intorno al miliardo di euro. Una somma che scoraggerà qualsiasi concorrente a subentrare a Gavio, regalando di fatto la prossima gara al concessionario uscente che, in base alle convenzioni, dovrà incassare quella enorme cifra grazie all’aumento delle tariffe future.

Un regalo incredibile fatto al concessionario dunque, da chi si professa nemico numero uno dei concessionari. Con una serie di inconvenienti anche per gli utenti delle autostrade. “Il piano firmato da Delrio – prosegue Gribaudo – prevedeva una tariffazione calmierata, con un blocco sulla Torino Milano fino al 2022 e un aumento pari all’inflazione più lo 0,5% fino al 2030. Il piano di Toninelli, dopo il 2021, non prevede alcuna limitazione.

Mentre i documenti che rivelano il gigantesco regalo al concessionario continuano ad emergere, non ci sono per ora documenti che dimostrino che questo accordo non è lesivo della concorrenza nel settore autostradale: ho scritto al Ministero per chiedere le carte della Commissione UE che autorizzerebbe tutto questo. Manca anche qualsiasi coordinamento con i tempi dell’Autorità di regolazione dei trasporti. I passaggi mancanti sono talmente tanti, che perfino la sventolata apertura dei cantieri nell’estate del 2019 sembra solo l’ultima trovata propagandistica della maggioranza in vista delle elezioni europee e regionali piemontesi. Dopo le quali, è probabile che la A33 torni al punto in cui l’abbiamo trovata nel 2013: abbandonata, senza finanziamenti e senza prospettive di essere terminata davvero.” Conclude la deputata dem.

c.s