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La Cultura che Unisce: Paolo Verri e Federico Pizzarotti ospiti dell’incontro di “Insieme si può”

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Interessante dibattito organizzato questa mattina alle ore 11,00 in un cinema Italia gremito, dalla Associazione Insieme si può per Mauro Calderoni Sindaco.

Due gli ospiti di eccezione, Paolo Verri e Federico Pizzarotti, stimolati da Michele A. Fino a raccontare nascita e processi relativi ai progetti MATERA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019 e PARMA CAPITALE ITALIANA DELLa CULTURA 2020.

Durante l’incontro si sono alternate le due visioni, una maggiormente tecnica e l’altra più visionaria, accomunate peró da punti chiari e netti: lavoro in rete e politiche culturali come occasione di sviluppo, guardando ad un futuro prossimo che prevede, da oggi sino al 2030, un incremento turistico del 10% all’anno, proveniente dall’Est Europa e dal Far Est che guarderanno al territorio italiano nel suo complesso.

Federico Pizzarotti ha insistito sul processo che ha dato modo al progetto parmense di vincere una sfida tanto importante. Fare squadra, prima di tutto, a Parma: un gruppo di lavoro coeso, una cittadinanza a cui offrire un progetto nel quale identificarsi, soprattutto, la volontà unitaria di lavorare oltre la candidatura, cioé di lavorare per una nuova Città pensando ai prossimi 15/30 anni. Quindi, la rete: Parma come tassello di un ampio territorio, Parma che dialoga continuamente con le realtà che possono offrire spunti e nuove idee.

Paolo Verri ha portato un’esperienza di dimensioni importanti, che ha saputo trovare nel managment e nella cittadinanza le risorse principali. Un managment oculato ha vinto una gara europea progettando un sistema di eventi che ha saputo fare tesoro della programmazione Ministeriale, senza chiedere nuove risorse: fondi già stanziati e progetti in essere sono stati fatti confluire in un armonico piano, centro del quale era Matera. La città, grazie alla cultura, ha scoperto un orgoglio che mancava, ha scoperto di essere protagonista di un processo.

Oggi Matera ha accresciuto la permanenza dei turisti del 500 % e il 30% del pil arriva dalla cultura. Antiche cave in disuso sono diventate teatri, luoghi di incontro. Ma anche qui il saper fare rete con il territorio é arma vincente. Oggi la stessa Bari, o l’Irpinia, godono di un nuovo turismo, mentre importanti investimenti sono stati fatti su piccole comunità che sono divenute alberghi diffusi.

Identica l’impostazione poi l’impostazione per il futuro: entrambi hanno lavorato per il “dopo”, per costruire un nuovo impianto territoriale capace di portare turismo e offrire occasioni economiche, anche attraverso l’importante contributo del mondo privato, che di questi grandi eventi beneficia e che poi può divenire partner di nuove scommesse.

Chiare similitudini con l’esperienza saluzzese di Terres Monviso – commentano gli organizzatori – : l’orgoglio per le proprie radici e la storia gloriosa debbono dunque essere il trampolino per uno slancio verso il futuro, verso nuove occasioni di sviluppo sociale, ma con rilevanti prospettive economiche.

Certo serve il coraggio di fare certe scelte, ma più ancora l’umiltà di capire, ascoltare, imparare dagli esempi virtuosi e dai processi più avanzati.

Saluzzo già oggi è all’attenzione dei media nazionali (La Stampa, La Repubblica, Bellitalia, Dove, Rai, Sky, Lonely Planet Piemonte) ed internazionali (Vanity Fair, Usa to day, El Mundo, Rai International), ma occorre il contributo convinto di tutti gli attori locali, pubblici e privati, per raccogliere i risultati di tanto impegno promozionale“.

c.s.