Dal 13 al 21 luglio torna il Marchesato Opera Festival (MOF). La rassegna concertistica di musica antica nata con l’obiettivo di alimentare la vocazione musicale della Città di Saluzzo, valorizzandone storia e patrimonio artistico, giunge quest’anno alla sua ottava edizione.
Per oltre una settimana i prestigiosi palazzi dell’antica capitale del Marchesato (la Castiglia, l’Antico Palazzo Comunale, il chiostro e la chiesa di San Giovanni, l’ex monastero dell’Annunziata, Casa Cavassa, Villa Belvedere) e luoghi di altrettanto fascino simbolo delle Terre del Monviso quali il Castello di Lagnasco e la Collegiata di Revello, saranno alcuni dei gioielli architettonici che ospiteranno i concerti del MOF 2019. E come nelle precedenti tre edizioni, il MOF valica i confini nazionali per fare tappa a Embrun (Francia), con un concerto di organo nella prestigiosa cattedrale, nell’ambito del festival L’Heure de l’Orgue.
Acá y Allá– ESPAÑAS, questo il titolo di un’edizione dedicata interamente alla Spagna: un chiaro omaggio a un’area geografica ritenuta fondamentale per la storia della musica barocca. Il Festival è organizzato dal Comune in collaborazione con la Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale e la Fondazione Artea.
L’edizione 2019 del Marchesato Opera Festival prenderà in esame sia la cultura musicale rinascimentale e barocca sviluppatasi attorno alla corte reale spagnola, sia l’influenza che questa esercitò sulla cultura indigena delle colonie sudamericane, come testimonia ad esempio la “Misa Criolla o Misa de indios”, un’opera piena di suggestioni, capolavoro del maestro argentino Ariel Ramírez.
“Dalla prima edizione del dicembre 2012, concentrata in due giorni, – sottolinea Roberto Pignatta, assessore alla Cultura del Comune di Saluzzo – sono trascorsi otto anni, durante i quali il Marchesato Opera Festival ha avuto una crescita importante e significativa sotto il profilo della qualità degli eventi, della durata della manifestazione, del numero degli spettatori, del coinvolgimento dei luoghi. Un successo non scontato, che ha premiato il coraggio di chi ha creduto che l’incontro tra la bellezza e la storia di Saluzzo e del territorio dell’antico marchesato e la magia delle sonorità della musica barocca potesse essere un connubio vincente”.
“Presentando l’ottava edizione del Marchesato Opera Festival, ci pare doveroso sottolineare quanto, dopo sette anni, l’appuntamento estivo con la Musica Antica nelle Terre Saluzzesi si sia ben innestato in un alveo che, sin dal 1974 con la prima edizione del Festival Internazionale di Saluzzo, accoglie iniziative e ospiti di grande rilievo, suscitando l’interesse di un pubblico sempre più numeroso e attento e stimolando le attività programmatiche delle numerose Istituzioni e Associazioni che da tempo operano sul territorio in ambito musicale” dichiara Ivano Scavino, direttore artistico.
“L’ottava edizione del Marchesato Opera Festival in scena nei luoghi più suggestivi del Marchesato, consolida e accresce la collaborazione tra Fondazione Artea, Comune e Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo iniziata lo scorso anno – aggiunge Alessandro Isaia, direttore Artea – Crediamo molto nelle potenzialità culturali di questo Festival e nelle opportunità uniche di confronto che offre avvicinando il pubblico generico a professionisti e artisti di rilievo nel panorama musicale europeo, anche grazie a contaminazioni contemporanee.”
Il programma del Festival si compone di oltre 20 appuntamenti, tra concerti, spettacoli e proiezioni, per nove giorni consecutivi di eventi che saranno arricchiti dalla possibilità di visite a tema nei musei di Saluzzo o nelle altre sedi storiche individuate.
Nell’allestimento dei concerti, accanto ad artisti professionisti ormai affermati, verranno coinvolti studenti senior adeguatamente selezionati, così da rendere il MOF un generatore di creatività e di formazione e non solo un’occasione di diffusione della cultura musicale. Per la nuova edizione segnaliamo il ritorno di alcuni grandi artisti che nel corso delle passate edizioni hanno saputo incantare letteralmente il pubblico: Francesco Corti, Eduardo Egüez e Pablo Valetti. Mentre sarà per la prima volta a Saluzzo Gabriel Garrido, maestro preparatore e direttore dell’opera finale.
Tra i musicisti professionisti spicca inoltre la presenza di Ferran Savall: figlio d’arte (suo padre è Jordi Savall e sua madre Montserrat Figueras), Ferran è un chitarrista e cantante catalano che attinge dalla musica antica e in particolare alla cultura mediterranea per creare un linguaggio artistico proprio, fresco e aggiornato.
Sarà riproposta anche quest’anno, inoltre, una serie di eventi con gli artisti del Cirko Vertigo, pensati per avvicinare alla musica antica anche un pubblico generico, creando contaminazioni con forme artistiche moderne.
Uno degli appuntamenti clou sarà la “Notte del Mof” che sabato 13 luglio chiuderà la prima giornata del festival con momenti di animazione musicale e teatrale in un percorso alla scoperta del centro storico della città, mentre tutti i siti museali cittadini (Castiglia, Casa Cavassa, Antico Palazzo Comunale, Casa Pellico, Convento di San Giovanni), rimarranno aperti dalle 21 alle 24 con ingresso gratuito e la possibilità di visite guidate.
La serata culminerà nello spettacolo “Siete tutti pazzi! Una serata con Don Chisciotte” dove i testi ideati dal musicologo Corrado Rollin ed ispirati al romanzo di Miguel de Cervantes si alterneranno a immagini tratte dalla ricca filmografia dedicata al celebre romanzo spagnolo, il tutto corredato dalle musiche eseguite da Pablo Valetti con l’Orchestra Accademia La Chimera.
Altro appuntamento dedicato al cavaliere errante sarà sabato 20 luglio con “Il cuore di Chisciotte” di Gek Tessaro: uno spettacolo visionario e poetico, che propone un percorso di suggestioni liriche sul tema dei cuori in viaggio. I racconti si “animano” mediante l’utilizzo della lavagna luminosa, sulla quale Gek Tessaro realizza con tecniche diverse le immagini, creandole per la maggior parte sul momento.
Il MOF si concluderà domenica 21 luglio con “D. Zipoli: San Ignacio – Una giornata nelle missioni gesuitiche”, ad opera dell’Orchestra Accademia La Chimera e degli attori de La Tea Talía / Cantieri Teatrali con la regia di Raúl Iaiza. Una produzione inedita e originale in cui la musica interagisce con il teatro.
Con l’apertura alla Spagna il MOF è sempre più internazionale
Con la scelta di omaggiare la produzione artistica e culturale spagnola il MOF intende anche rafforzare ed ampliare la rete internazionale di artisti che già nelle edizioni passate hanno collaborato alla realizzazione del festival. In tal senso inoltre si sta avviando la procedura per inserire il festival nel network R.E.M.A, la più importante rete di musica antica in Europa di cui oggi fanno parte 86 organizzazioni appartenenti a 21 Paesi europei.
Nel periodo dal 1550 al 1660 la Spagna fu una delle principali protagoniste della scena europea non solo nella vita politica ed economica, ma anche in quella culturale, tanto che quel periodo è meglio conosciuto come “El Siglo de Oro”.
Le manifestazioni artistiche spagnole di tale periodo eccellono per bellezza e ricchezza: contemporaneamente all’espressione artistica di pittori quali Velázquez, Zurbarán, Ribera, o di autori immortali quali Cervantes, De Vega, de Quevedo, la corte spagnola favorì una intensa produzione musicale. Musicisti quali Antonio de Cabezón, Francisco de Soto, Mateo Flecha, prima, o come Antonio Soler e José De Nebra, più tardi, per citare i più famosi, fecero sì che all’egemonia politica spagnola si affiancasse una profonda influenza sulla vita musicale europea. E il dominio politico spagnolo su alcuni territori italiani favorì il passaggio di artisti come Domenico Scarlatti, Luigi Boccherini e Gaetano Brunetti all’interno del panorama musicale spagnolo.
Infine la ricchezza della produzione musicale spagnola ben presto si diffuse nei territori più remoti dell’impero, quali le colonie dell’America del Sud. Nel programma del MOF 2019 si prenderà in esame sia la cultura musicale rinascimentale e barocca sviluppatasi attorno alla corte reale spagnola, sia l’influenza che questa esercitò sulla cultura indigena delle colonie sudamericane.