Il caso della sospensione sul 2-1 del match di Seconda Categoria (Girone G) fra Piazza e Bisalta, con l’arbitro che “non se l’è sentita di proseguire” dopo alcune proteste dei rossoblu, il 3-0 a tavolino (con squalifiche), poi annullato, e la scelta di far ripetere l’incontro, continua a far parlare in provincia.
A dire la propria sull’accaduto è la società monregalese, ritenutasi l’unica davvero danneggiata dal fatto, considerando il vantaggio 2-1 all’intervallo, in undici contro dieci, ed un successivo 3-0 a tavolino cancellato dalla Corte d’Appello. Per questo la società ha deciso di inviarci una lettera, chiedendo al Bisalta un “gesto di fairplay”. Riceviamo e pubblichiamo.
Ebbene, si rigioca.
Ci sono stati tolti i tre punti assegnati dal giudice sportivo e, ancor prima, la soddisfazione di un’impresa (probabile, eravamo in vantaggio 2-1 all’intervallo, undici contro dieci). Hanno tolto – a chi ama questo sport (quindi a tutti voi) – uno dei significati più belli: Davide può battere Golia, una squadra a “budget zero” e con molti giovani può sconfiggere una compagine costruita per vincere il campionato.
Certo, ora sarebbe molto bello – e questa è la richiesta pubblica che rivolgiamo ai nostri avversari – un atto di fair play da parte del Bisalta: ripartiamo da dove avevamo finito.
Se davvero (come è vero) sono più forti, potranno ribaltare la gara sul campo, anche in 10 ed anche in soli 45 minuti. Qualcuno dirà che il regolamento non lo prevede (fortunatamente, abbiamo scoperto, cambierà), ma buon senso e correttezza lo imporrebbero.
Una cosa è sicura, quasi lapalissiana. Gli unici danneggiati da quanto accaduto siamo stati noi. Se l’arbitro ha sospeso la partita (come riportato nel comunicato ufficiale) “in ragione del comportamento violento e irrispettoso nei suoi confronti da parte dei giocatori della società ospite”, di certo il Piazza è vittima.
La sentenza della corte d’appello, a nostro avviso, crea un precedente pericoloso. In base a quali prove è stato “sbugiardato” il giudice sportivo (il cui verdetto ci assegnava il 3-0 a tavolino per “responsabilità oggettiva del Bisalta”)? Con quali argomenti si può smentire il “clima” avvertito dall’arbitro?
L’altra cosa grave è che così non si tutelano i direttori di gara. Decisioni del genere di certo non incentivano nuovi ragazzi (o ragazze) a prendere in mano il fischietto. Inoltre, alla gara Piazza-Bisalta, era presente anche un osservatore arbitrale (persona seria e autorevole). Nonostante il suo intervento, il giovane direttore di gara, non è rientrato in campo e ci è stato chiesto di “scortarlo” alla macchina.
Chiudiamo, ritornando all’appello da cui siamo partiti, rivolgendoci al Bisalta e al suo presidente Gabriele Mauro, delegato assembleare della Figc piemontese.
– Voi che avete dimostrato disponibilità anche ultimamente accettando di spostare il recupero a giovedì…
– Voi che siete in così buoni rapporti con i nostri tesserati che non avete esitato a contattarli in queste settimane per far ridurre la squalifica inflitta al vostro difensore…
– Voi che, come correttamente dichiarato dal ds D’Errico su vari siti, vi siete sempre “distinti per correttezza e trasparenza”…
– Voi che avete più volte ribadito sui “social” che il 10 marzo, nonostante foste in svantaggio di un goal e di un uomo, avreste voluto portare a termine la partita sospesa dall’arbitro…
Ora dimostratelo.
La dirigenza della società Asd Piazza