Bra e il territorio circostante, piangono la scomparsa di Livio Cella.
All’età di 97 anni, oggi si è spento (a Torino, nella casa della figlia ndr) uno dei pochi reduci e internati nei campi di concentramento tedeschi della Seconda Guerra Mondiale. Nato nel 1922 a Ormelle, in provincia di Treviso; scoppiato il Secondo Conflitto Mondiale, fu chiamato alle armi e si arruolò nei Carabinieri. Fu inviato in Grecia, nel febbraio 1944 lo deportarono in Germania. Arrivò in un campo di smistamento a Norimberga e Cella fu rinchiuso, prima, nel campo 13 a Norimberga e poi nel campo 3005 a Waiden. I russi liberarono il campo; raggiunse Innsbruck e poi il Veneto. In veste di Carabiniere si trasferì in Piemonte tra Bra, Mondovì, Torino e Sommariva Perno, dove conobbe la moglie. Diventato geometra e lasciata l’Arma, si dedicò alla professione. Insignito Commendatore, Livio Cella è stato un “libro aperto” di testimonianze nelle scuole e nelle manifestazioni pubbliche.
“Solo il 25 aprile scorso, dallo scalone del nostro Municipio, ci leggeva con voce forte e nitida il proprio intervento contro la carneficina della guerra, di tutte le guerre. Lo ricordo con profondo dolore a nome di tutti i braidesi. Viva il 25 aprile, viva la pace, viva l’Europa unita che ce l’ha assicurata dal 1945 ad oggi. Grazie Livio e riposa il sonno del giusto” è il commosso ricordo del sindaco uscente di Bra, Bruna Sibille.