Dopo una lunga ed articolata indagine, è stata sgominata la banda dei “broker della droga”, espressione utilizzata dal capo della Squadra Mobile di Cuneo Pietro Nen, che ha seguito la fase finale dell’operazione denominata “Prezzemolo”. Otto le misure cautelari nei confronti di altrettanti cittadini di origine marocchina responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente (hashish), con l’aggravante della rilevante quantità. Tre sono stati rintracciati a Bra la notte del 30 maggio e finiti in carcere (D.T., classe 1984 e T.Y, 1976, a Cuneo; B.M., classe 1986, ad Alessandria), gli altri 5 erano già stati espulsi dal territorio nazionale.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Cuneo sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Torino, sono partite nei primi mesi del 2014 in seguito ad una precedente attività investigativa che aveva portato all’arresto in flagranza di reato di un marocchino sorpreso a spacciare hashish nei pressi di una scuola superiore nel centro di Cuneo.
Le successive indagini, portate avanti con l’ausilio delle migliori strumentazioni tecniche, hanno permesso di scoprire l’importante attività messa in piedi dal sodalizio criminale, che gestiva il narcotraffico dell’hashish non solo del territorio cuneese, ma anche di zone di Torino e Milano. La banda era organizzatissima, “con un’impronta pseudo imprenditoriale”, come ha spiegato il neo vice questore vicario Paola Capozzo. Ogni componente aveva un nome di battaglia (spesso nomi di animali come coniglio, scoiattolo, lepre) ed un ruolo ben preciso. Per eludere le indagini, utilizzavano numerosi accorgimenti, come la sostituzione periodica delle sim e dei telefoni, l’uso di telefoni pubblici o dei phone center e l’occultamento della droga nei posti più improbabili dei mezzi di trasporto.
Nell’ambito della stessa operazione, altre tre persone erano già state arrestate nel 2014: tre corrieri della droga che avevano una partecipazione attiva con il resto del sodalizio criminale. S.A., classe 1975, trovato con 62 Kg di hashish l’11 maggio; E.T., classe 1978 (60 kg di hashish il 30 luglio) e E.N, classe 1978 (21 kg di hashish il 18 novembre)
“Operazione importante – ha commentato il vice questore vicario Paola Capozzo -. L’indagine è stata lunga ed articolata perché è stato necessario ricostruire nei dettagli la rete dei collegamenti di questa banda criminale, che era molto organizzata”. “Erano dei veri e propri broker della droga – ha aggiunto il capo della Mobile Pietro Nen -. Utilizzavano sistemi di marketing ed operavano non solo nel mercato cuneese. Un’ottima operazione che ha cominciato Mastrangelo e che io ho seguito nella parte conclusiva. Un grazie al personale della Mobile, che ha lavorato intensamente giorno e notte”.