Il pretesto sono stati due libri da far conoscere al pubblico cuneese. Ma in realtà, quella che doveva essere una presentazione, si è trasformata in una piacevole serata passata a parlare di calcio inglese tra amici e appassionati. Gli aneddoti, i racconti, le partite rimaste nel cuore, l’amore per una cultura sportiva per alcuni aspetti ancora troppo lontana dalla nostra.
Alberto Emmolo non poteva scegliere un modo migliore per presentare il suo libro, “Hat-trick. I grandi attaccanti della Premier League” (Urbone Publishing): di fronte a tante persone, nella Libreria dell’Acciuga, insieme ad altri due grandi esperti di calcio inglese, i giornalisti Roberto Gotta (che presentava “Addio West Ham”) ed Enzo D’Orsi, già capo della redazione torinese del Corriere dello Sport ed autore di “Gli undici giorni del Trap”.
Emmolo, avvocato cuneese, addetto stampa e dirigente di una squadra di calcio (il Boves Mdg), da sempre ha una particolare predilezione per il football d’Oltremanica. Grande tifoso del Tottenham, ha raccontato come è nato questo progetto: “Sinceramente, mai avrei pensato di scrivere un libro sul calcio inglese. Ma quando l’editore Gianluca Iuorio mi ha chiamato dicendomi che secondo lui potevo essere la persona giusta, non ho potuto fare altro che accettare la proposta”.
In “Hat-trick” Emmolo passa in rassegna le carriere di otto grandi attaccanti che hanno illuminato la Premier League negli ultimi 30 anni: Alan Shearer, Jimmy Floyd Hasselbaink, Michael Owen, Jermaine Defoe, Thierry Henry, Ruud Van Nistelrooy, Wayne Rooney e Didier Drogba. Questi grandi calciatori sono raccontati attraverso i gol, i numeri e le vittorie, ma anche con aneddoti e racconti. La cosa più complicata del libro? Senza dubbio la scelta degli attaccanti e la conseguente esclusione di tanti altri grandi giocatori: “Non è stato facile sceglierne solo otto – ha ammesso Emmolo -. I miei preferiti? Forse qualcuno si stupisce di vedere Hasselbaink, ma i miei amici storici conoscono bene la mia ‘fissa’ per questo giocatore. Come l’ammirazione per Van Nistelrooy, che si è rialzato dopo un brutto infortunio diventando più forte e spietato di prima sotto porta”.
Domande e curiosità anche per gli altri ospiti: Roberto Gotta, grande esperto di sport americani oltre che di calcio inglese, in “Addio West Ham” racconta l’ultima stagione, la 2015-2016, della squadra londinese nel vecchio stadio, Upton Park: “L’ho vissuta da spettatore – ha spiegato -. Non in tribuna stampa, ma in mezzo ai tifosi. Ho fatto l’abbonamento e mi sono perso una sola partita facendo delle follie per essere sempre presente”.
Enzo D’Orsi ha invece provato a spiegare la differenza che c’è nell’approccio al calcio tra gli inglese e gli italiani: “Da noi è impensabile applaudire una squadra che retrocede: per loro l’importante è che i giocatori diano tutto, al di là del risultato. Finita la partita i calciatori e gli allenatori stanno in mezzo alla gente, parlando con i tifosi. Da noi questo non accade, c’è molta più distanza”.
Venerdì 21 giugno altra presentazione di “Hat-trick”, questa volta a Milano, al Bootleg – Pub & Kitchen, con le prestigiose presenze dei giornalisti Roberto Beccantini (che ha scritto la prefazione) e Nicola Roggero.