Al Filatoio di Caraglio apre la mostra “Under Water”

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Sabato 29 giugno alle ore 14,30, negli spazi espositivi del Filatoio di Caraglio (via Matteotti 40), apre al pubblico la mostra curata da Daniela Berta e Andrea Lerda Under Water. L’evento è organizzato e promosso dal Museo Nazionale della Montagna di Torino, con il sostegno della Fondazione CRC, in collaborazione con Fondazione ARTEA, Fondazione Filatoio Rosso e Comune di Caraglio.

La mostraUnder Water, che segue temporalmente il progetto intitolato Post-Water presentato al Museomontagna di Torino nei mesi scorsi, arriva al Filatoio di Caraglio come ampliamento e completamento di una riflessione su un tema di grande urgenza collettiva: l’acqua. L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 29 settembre dal giovedì al sabato dalle 14,30 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 19.

Il costo del biglietto intero è di 5 euro, 3 euro il ridotto e per i soci CAI. Ingresso libero per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte. Il biglietto per Under Waterdà diritto all’ingresso ridotto al Museomontagna fino al 29 settembre 2019. Viceversa, chi visita il Museomontagna accede con tariffa ridotta alla mostra Under Water.

Inserita all’interno di un dibattito globale che vede protagonista l’acqua, il più essenziale elemento naturale che genera e garantisce il mantenimento della vita, la mostra prende spunto dalle parole di Amitav Ghosh, che ha definito quella in cui viviamo come l’“Era della Grande Cecità”.

La narrazione parte da un riferimento al mito di Narciso. Mai come oggi il rimando a questa figura mitologica risulta adeguato per descrivere l’atteggiamento patologicamente auto lusinghiero e il pericolo costante di de-realizzazione dell’uomo contemporaneo. Mai come oggi siamo tutti chiamati a interrogare il nostro senso di responsabilità e la nostra capacità di “curare lo sguardo”, nessuno escluso.

Il percorso si articola attraverso video, fotografia, pittura, disegno, scultura e installazionee include i lavori di circa venti artisti internazionali, assieme a un importante nucleo di fotografie e di documenti storici che appartengono all’Area Documentazione del Museomontagna di Torino, per un totale di circa ottanta opere esposte.

Opere recenti, assieme ad alcune nuove produzioni appositamente realizzate per la mostra, sollevano una serie di riflessioni sul concetto di “under water”. In prima battuta, questo “essere sott’acqua” si lega agli scenari che l’era dell’Antropocene è stata in grado di generare. Attraverso un ritmo in bilico tra passato, presente e futuro, temi come l’innalzamento dei mari, la fusione dei ghiacciai e gli eventi estremi, restituiscono l’immagine di un sistema naturale quale organismo in stato di generale alterazione.

Nella seconda parte della mostra, il termine “under” è invece da intendersi come “less of water”: condizione dunque di carenza, di assenza o alterazione causata dal global warming, da situazioni di inquinamento e di sfruttamento a scopi politici ed economici. Il concetto di “under water” diventa poi l’occasione per compiere una riflessione sull’importanza di riscoprire uno sguardo consapevole, indispensabile per la progettazione strategica e la gestione futura dell’acqua.

La mostra evita tuttavia di soffermarsi unicamente sulle problematiche idriche nell’era dell’Antropocene e su quelli che possono essere gli scenari di un futuro “post-water”. Piuttosto, cerca di compiere una riflessione sul concetto di “under water”, da intendersi come capacità dell’uomo di risintonizzarsi con i ritmi naturali al fine di agevolare un processo di mitigazione del cambiamento climatico. Rientrano in questo senso le Nature Based Solutions (NBS) che, assieme alle grey solutions fornite dall’ingegneria umana, vanno intese come soluzione di fondamentale importanza per rispondere alle urgenti sfide in materia di acqua del prossimo futuro.

Ed è in questo contesto che si inserisce il progetto Acquaviva, finanziato nell’ambito del bando “Interventi Faro”della Fondazione CRC e di prossima realizzazione nell’area dell’ex Polveriera di Bottonasco a Caraglio. Una realtà che non solo mette in evidenza la riflessione in atto all’interno di questo territorio in materia di cambiamento climatico, ma che testimonia anche l’esigenza di individuare nuovi sistemi di raccolta, stoccaggio e gestione dell’acqua nei territori montani che sappiano rispondere alle necessità idriche del prossimo futuro.

Valentino Castellani, presidente del Museo Nazionale della Montagna, dichiara: “Con Under Wateral Filatoio di Caraglio il Museomontagna del CAI Torino conferma la traiettoria culturale che vuole percorrere: guardare alla contemporaneità delle terre alte e, allo stesso tempo, perseguire la missione di conservare, documentare, studiare e comunicare la storia della montagna, producendo occasioni di autentico scambio, riflessione e sviluppo che coniugano passato, presente e futuro. Ringraziamo per questa preziosa possibilità la Fondazione CRC, la Fondazione Artea, il Filatoio di Caraglio e il Comune di Caraglio”.

Partire dalle terre alte e dal Museo Nazionale della Montagna per condividere con il territorio un progetto partecipato e inclusivo vuol dire non solo contribuire al dibattito sull’elemento al centro di questa mostra – racconta Daniela Berta, direttore del Museomontagna e curatrice di Under Water-, ma anche evidenziare la vocazione e l’assunzione di responsabilità istituzionale nei confronti del futuro della montagna, dell’ambiente e dell’uomo in generale. Coniugando l’esposizione di opere d’arte contemporanea e di beni del Museo e della Biblioteca Nazionale del CAI con contributi scientifici, abbiamo costruito un percorso ricco e trasversale, connotato da un legame speciale con il contesto locale”.

Aggiunge Andrea Lerda, curatore della mostra insieme con Daniela Berta: “La mostra Under Watercompie una riflessione sull’acqua tra passato, presente e futuro, consolidando una metodologia a mio avviso fondamentale per affrontare temi di grande urgenza collettiva. L’arte contemporanea è infatti chiamata a un dialogo sempre più stretto con il mondo della scienza e della ricerca. In questo progetto espositivo tutte le dimensioni dialogano mediante un approccio integrato, per offrire allo spettatore una visione ampia e dinamica delle problematiche idriche e delle opportunità per superarle. Under Waterè, in questo senso, l’invito ad un cambio di paradigma, l’occasione per vedere in maniera consapevole criticità e opportunità di un problema collettivo e l’auspicio a riconsiderare la Terra in quanto organismo vivente”.

Under-water è un evento culturale particolarmente significativo per la qualità del progetto espositivo, che offre a tutti i visitatori un’opportunità di riflessione sul tema dell’acqua, affrontato nelle sue questioni più urgenti e attuali, e per lo stretto collegamento con il progetto “Acqua Viva”, sostenuto dalla Fondazione CRC nell’ambito degli ‘Interventi Faro’ per rilanciare il turismo nella bassa Valle Grana e promuovere modalità innovative per affrontare le necessità irrigue di questa zona – dichiara Giandomenico Genta, Presidente della Fondazione CRC -. Una mostra, nata dalla collaborazione e dalla sinergia di numerosi soggetti, che contribuisce a creare un’offerta culturale innovativa e fortemente connessa con le nostre comunità”.

Marco Galateri di Genola, presidente della Fondazione Artea: “È con grande entusiasmo che la Fondazione ha deciso di collaborare all’organizzazione di Under Water. Proprio nell’anno in cui la nostra programmazione culturale è rivolta al tema del paesaggio, questa mostra rappresenta uno stimolo ulteriore per ragionare sulle criticità del mondo contemporaneo e suggerisce, con il linguaggio universale dell’arte, un approccio partecipato e condiviso nello sviluppo di progetti ambientali e culturali sul territorio”.

La mostra Under Water trova una collocazione ottimale presso il Filatoio di Caraglio, location simbolo ed eccellenza del territorio – conclude Paola Falco, sindaco del Comune di Caraglio e componente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Filatoio Rosso-. Siamo consapevoli dell’incombente problema del ciclo idrologico e proprio per questo a Caraglio, grazie alla Fondazione CRC, con il progetto Acquaviva abbiamo previsto la riconversione di un’area abbandonata in un parco incentrato sull’acqua. I due specchi d’acqua che verranno creati costituiranno un’importante attrattiva paesaggistica e un’indispensabile riserva idrica per l’agricoltura, diventando così motore di due settori fondamentali dell’economia locale”.

Il percorso espositivo è corredato di contenuti scientifici di studiosi, ricercatori ed esperti in materia, come approfondimento e supporto teorico alle sezioni di mostra. I contributi sono stati realizzati e forniti grazie alla preziosa collaborazione di Rajandrea Sethi, Luca Ridolfi, Alberto Tiraferri, Alberto Viglione, Bartolomeo Vigna, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino; Elisa Palazzi, ricercatrice presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISAC-CNR) di Torino; Maria Paola Azzario e Stefano Chiesa, Centro UNESCO di Torino; Sergio Vallesi, ingegnere delle risorse idriche ed ecologo del paesaggio; Stefano Ferrari, Studio di ingegneria Ferrari-Giraudo, Cuneo.

In mostra opere di: Andreco, Georges-Louis Arlaud, Pablo Balbontin, Olivo Barbieri, Walter Bonatti, Calori&Maillard, Mircea Cantor, Carolina Caycedo, Nuno da Luz, Marjolijn Dijkman & Toril Johannessen, Simon Faithfull, Mario Fantin, Bepi Ghiotti, Cesare Giulio, Jeppe Hein, Frank Hurley, Invernomuto, William Henry Jackson, Adam Jeppesen, Peter Matthews, Elena Mazzi, Arno Rafael Minkkinen, Ryts Monet, Pennacchio Argentato, Laura Pugno, Ernesto Samaritani, Studio Negri, Silvano Tessarollo, Helen Mayer Harrison & Newton Harrison, Gaston Tissandier, Julius von Bismarck, Thomas Wrede.

c.s.