Sono 74 al giorno, 3 ogni ora, le richieste di intervento che la centrale unica di risposta al 112 estende ai Carabinieri di Asti: rappresentano il 75% delle chiamate indirizzate agli organi di polizia. Da giugno del 2018 ad oggi sono 26.907 le telefonate arrivate da tutta la provincia di Asti.
Il 49% delle chiamate è di allarme o di segnalazione: 6.146 sono le attivazioni che arrivano da allarmi telefonici e 7.062 sono le segnalazioni di persone sospette. Un altro 23% di telefonate riguarda fatti violenti: 2.071 per lite, 205 per rissa e 1.030 per un’ampia casistica di eventi riconducibili a fatti aggressivi. Il 10% delle chiamate, 1.795 in totale, riguarda segnalazioni di furti consumati.
Il 10% degli interventi, invece, riguarda il soccorso: 1.752 a seguito di incidente stradale che deve essere rilevato dalla forza pubblica e 1039 per persone in difficoltà. Curioso il dato delle segnalazioni di animali abbandonati: 1.214, il 5% del totale. Il restante 3% di telefonate riguarda un’ampissima categoria di fatti che va dal rinvenimento di documenti, all’interruzione di pubblici servizi, alla segnalazione di disturbi alla quiete pubblica, di persone smarrite, alle minacce di suicidio.
Le telefonate dei cittadini vengono estese alla centrale operativa dei Carabinieri dalla centrale unica di risposta al 112. Gli operatori del 112, mediamente in 50 secondi, riescono a localizzare automaticamente il chiamante, a comprendere le esigenze di soccorso, a compilare la scheda dell’intervento e ad inoltrare la chiamata (e la scheda) al servizio operativo di emergenza.
Per 5 secondi, dopo aver esteso la chiamata ai Carabinieri o al servizio competente, l’operatore del 112 rimane in ascolto per essere sicuro del corretto transito della telefonata. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri segnala “E’ necessario che il 112 venga chiamato da chi effettivamente ha bisogno di aiuto (non da figli o conoscenti). Il protocollo adottato dalle centrali operative è studiato per mettere in condizione il chiamante, anche se anziano, straniero o in situazioni di vulnerabilità, di spiegare autonomamente i propri bisogni.
Telefonate fatte da altre persone allungano i tempi di attivazione e intervento e rischiano di far perdere dettagli che solo chi è nella situazione di bisogno conosce. Il 112 è in grado di localizzare l’area da cui proviene la chiamata, ma se la telefonata viene effettuata tramite l’app gratuita FlagMii il telefono invia l’esatta posizione, in coordinate cartografiche, del chiamante. In un territorio come quello astigiano, fuori dai centri urbani, utilizzare quest’applicazione per chiamare vuol dire accelerare i tempi di intervento”.
c.s.