I Carabinieri della Compagnia di Saluzzo, nell’ambito delle attività di contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti, specie tra i giovani, hanno portato a termine un’indagine che ha consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria 5 persone tra i 27 e i 40 anni, due delle quali albanesi, dimoranti nelle aree di Saluzzo, Savigliano e Fossano, ritenuti responsabili a vario titolo di tentata estorsione aggravata in concorso e detenzione e spaccio continuati di sostanze stupefacenti.
I fatti risalgono all’inizio di quest’anno, allorquando un giovane operaio residente nel Saluzzese denunciava di essere vittima di reiterati tentativi di estorsione da parte di alcuni soggetti, un italiano e un albanese, che pretendevano da lui, con violenza e gravi minacce, la corresponsione di un’ingente somma di denaro per il pagamento di sostanze stupefacenti da lui acquistate per uso personale.
L’uomo raccontava di essere dipendente dalla droga da molti anni e di essersi rivolto a questi personaggi per rifornirsi di cocaina con cadenza quasi giornaliera. Col passare dei mesi i debiti si erano accumulati e lui non era più riuscito a far fronte ai pagamenti, anche a causa di concomitanti problematiche di natura finanziaria che avevano investito la famiglia.
A quel punto gli spacciatori, dovendo riscuotere il denaro, avevano cominciato dapprima a indirizzargli minacce velate, poi sempre più esplicite e gravi, arrivando a pedinarlo per ore, ad aspettarlo sotto casa o all’uscita del posto di lavoro, finanche a picchiarlo in strada e a minacciare l’incolpevole moglie che l’aspettava a casa o che era in giro a fare la spesa. Tutto questo è durato per mesi, almeno fino a quando la vittima ha deciso di denunciare l’accaduto ai Carabinieri.
Sono quindi partite le indagini per far luce sulla vicenda ed individuare tutte le persone a vario titolo coinvolte.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Saluzzo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cuneo, hanno seguito per mesi i movimenti degli indagati e della stessa vittima, riuscendo a ricostruire minuziosamente tutte le circostanze riferite dalla vittima, a riscontrarne la veridicità e identificare tutti i soggetti responsabili dei fatti.
Gli inquirenti, attraverso indagini tradizionali, quali servizi di osservazione e appostamenti, nonché altre di natura tecnica, accertavano che la vittima si era rivolta nel tempo a più spacciatori contraendo debiti significativi per l’acquisto di variabili quantitativi di cocaina e crack. Gli stessi spacciatori poi, avvalendosi in alcuni casi di persone di fiducia, avevano posto in essere le condotte violente e minacciose nei confronti del debitore per riscuotere il denaro.
Dalle indagini è chiaramente emerso che gli indagati gestivano una fiorente attività di spaccio che veniva eseguita mediante frequenti incontri con gli acquirenti, preceduti da contatti telefonici o messaggi quasi sempre dal contenuto criptico o allusivo, nel timore di essere intercettati.
Centinaia le cessioni di droga documentate, dietro corrispettivi in denaro compresi tra i 70 e i 100 euro a dose. Le aree di operatività dei singoli spacciatori erano piuttosto ampie: gli acquirenti, quasi sempre abituali, provenivano da Saluzzo, Manta, Verzuolo, nonché da Savigliano e Fossano ed altri piccoli comuni limitrofi.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Saluzzo, su delega della Procura della Repubblica di Cuneo, hanno eseguito una serie di perquisizioni domiciliari a carico degli indagati, rinvenendo presso l’abitazione di uno essi – un albanese dimorante a Savigliano – una pistola completa di munizionamento e alcuni grammi di cocaina unitamente ad un bilancino di precisione.
Nel corso delle indagini, infatti, a riscontro del contenuto delle intercettazioni, sono state arrestate in flagranza due persone, l’albanese sopra indicato e un ragazzo italiano, residente nel Fossanese, colto nell’atto di cedere all’odierna vittima alcune dosi di sostanza stupefacente del tipo crack.
In relazione alla vicenda l’Autorità Giudiziaria ha disposto la notifica agli indagati dell’Avviso di conclusione delle indagini preliminari, contenente le imputazioni di cui sopra.
c.s.