Era nell’aria, ora si può dire che sia scritto nero su bianco. La Saviglianese 1919, che ha la scorsa settimana presentato la rosa in vista della stagione 2019/2020, definita da Brisciano come “l’annata del centenario”, non giocherà nel campo di casa del “Morino”.
Il secco “no” dell’amministrazione
A confermarlo è l’Assessore allo Sport del Comune di Savigliano Paolo Tesio, che, contattato da Ideawebtv.it, spiega: “La risposta è semplice: non concederemo lo stadio alla Saviglianese. Il motivo? È la naturale conseguenza di tutto ciò che è successo durante l’ultimo anno sportivo. Il Comune prende delle decisioni e, laddove queste non vengono rispettate, le istituzioni sono totalmente legittimate a prendere tutti i provvedimenti del caso, per il bene e nel rispetto della cittadinanza e della comunità”.
Al Morino, quindi “giocherà la Pro Savigliano. Le altre società che hanno fatto richiesta? (tra cui l’Fc Asc Savigliano, che disputerà il campionato di Terza Categoria, ndr) Stiamo valutando tutte le proposte e daremo una risposta a breve”.
Un recente passato di problemi
Ma che cosa ha spinto il Comune a prendere questa decisione? Lo scorso anno l’amministrazione saviglianese optò per la ridistribuzione delle aree sportive adiacenti al Morino, al fine di concedere spazio alle tantissime realtà sportive nate nella cittadina. La Saviglianese, nella figura di Vincenzo Brisciano, si oppose da subito, ritenendo che non era possibile liberare alcune aree in suo utilizzo perché sarebbe stato impossibile ricollocare tutto il materiale sportivo presente.
Da lì, è nata una lunga contesa. Già nel mese di febbraio proprio Tesio, sulle pagine di Ideawebtv.it, lanciò una sorta di ultimatum alla società rossoblù, affinché si giungesse ad una mediazione, poi mai raggiunta., con il rifiuto da parte di Brisciano di accettare dei locali alternativi per il proprio materiale. Le diatribe dialettiche si sono quindi spostate in tribunale, su spinta della società Saviglianese, ma hanno dato ragione (ad oggi) al Comune.
Nel frattempo, però, i rapporti tra quella che era la principale società calcistica della città (prima della grande crescita della Pro Savigliano) e le istituzioni si sono fortemente incrinati, come dimostrato, ad esempio, dall’assenza di Brisciano e della società ai festeggiamenti per i cento anni del calcio saviglianese organizzati dal Comune, che altro non erano che il ricordo del centenario societario.
Saviglianese, e ora dove giochi?
Resta da capire, ora, dove giocherà la società di Brisciano, che, nel corso della presentazione della scorsa settimana, ha garantito che troverà un rettangolo di gioco in cui far correre i Grammaldo&Ronga boys.
Ad oggi, però, stando alle notizie raccolte da Ideawebtv.it, già diversi comuni nei dintorni di Savigliano hanno negato i campi di gioco alla società rossoblù, vuoi per ragioni logistiche (la presenza di società locali) o per scelta amministrativa.