Il bando deserto relativo alla realizzazione del parcheggio sotterraneo di piazza Europa rappresenta una indubbia sconfitta a livello politico per l’attuale maggioranza al governo della città ma, nonostante l’incapacità di creare un bando che potesse riuscire appetibile a qualche imprenditore, sembra che l’amministrazione tirerà dritto per la sua strada, incurante delle proposte alternative di molti cittadini.
L’orgoglio è un’arma pericolosa se usata male e sarebbe rischioso se la maggioranza proseguisse sulla china del realizzare “costi quel che costi” il parking sotterraneo di piazza Europa solo per questione di principio. Una persona saggia sa quando commette uno sbaglio e lo ammette, l’amministrazione non faccia l’errore di fare finta che non sia successo niente quando il bando su piazza Europa è andato deserto.
Il parcheggio sotterraneo di piazza Europa rimane un progetto divisivo per la città, con una parte di cittadini contraria che aumenta mentre invece sono più deboli le voci che si levano a favore di questa opera che, comunque, non risolverebbe il fabbisogno di parcheggi visto che verrebbero eliminati, per far posto alla ciclabile, circa 220 posti da piazza Europa a piazza della Costituzione.
In Cuneo ci sono già aree che potrebbero contribuire a risolvere,in parte, il problema parcheggi, da piazza Martiri a piazza Costituzione, non sarebbe meglio per questa amministrazione concentrarsi bene su questi due punti e su piazza Europa pensare ad un progetto diverso?
Chi l’ha detto che l’unico modo per rigenerare piazza Europa sia quello di fare un parking sotterraneo?
Possibile che l’attuale amministrazione non abbia un tocco di creatività e lungimiranza in più da non trovare soluzioni alternative migliori per riqualificare quella piazza?
Se l’amministrazione vuole tornare a fare di Cuneo una città vincente, si confronti di più con i cittadini, eviti di calare dall’alto scelte che poi vanno ad incidere in modo negativo verso la città o di intestardirsi su progetti che sono nati male e potrebbero finire peggio.
Lorenzo Pallavicini