Per la prima volta in Italia nei giorni scorsi è stata impiantata una protesi aortica con un intervento innovativo attraverso la carotide su un uomo di 53 anni. Da venti doveva andare in ospedale tre volte a settimana per sottoporsi a dialisi per una malattia congenita. Dopo tanta attesa ecco finalmente la possibilità di essere trapiantato di rene ed avere finalmente una vita normale. Durante gli esami preliminari si riscontra però una grave malattia cardiaca che non permette l’inserimento in lista per il trapianto. Un cuore molto stanco, la valvola aortica quasi chiusa e l’impossibilità di operare il paziente a cuore aperto per un rischio troppo elevato.
La stenosi aortica è una patologia che determina la chiusura della valvola che permette il passaggio del sangue dal cuore al resto del corpo. L’unica cura è un intervento di sostituzione della valvola malata. Già da alcuni anni è possibile impiantare delle protesi attraverso le arterie della gamba con una tecnica che prende il nome di TAVI.
Si pensa pertanto di operare l’uomo con una TAVI, ossia impiantando una valvola aortica passando attraverso l’arteria femorale della gamba, tecnica ormai diventata tradizionale. Ma i tanti anni di dialisi hanno rovinato le arterie periferiche e l’aorta, rendendo impossibile l’intervento con gli accessi normalmente utilizzati.
Grazie però al lavoro di squadra dell’Heart Team tra cardiochirurghi, cardiologi, cardioanestesisti, chirurghi vascolari è stato possibile, per la prima volta in Italia, eseguire l’intervento passando dal collo, attraverso l’arteria carotide, e con il paziente sveglio grazie all’anestesia locoregionale.
Tutto questo è stato possibile anche grazie alla tecnologia fornita dalla nuova Sala ibrida dell’ospedale Molinette di Torino.
L’intervento è stato effettuato dalle équipe coordinate dal professor Mauro Rinaldi (Direttore di Cardiochirurgia universitaria) e dal professor Gaetano Maria De Ferrari (neo Direttore della Cardiologia universitaria, appena arrivato dal Policlinico di Pavia) dell’ospedale Molinette, in particolare dai cardiochirugi, dottor Stefano Salizzoni e dottor Michele La Torre; dai cardiologi interventisti, dottor Maurizio D’Amico e dottor Federico Conrotto, e dal chirurgo vascolare professor Fabio Verzini.
Il paziente, dopo 50 minuti di intervento, è stato subito trasferito in reparto senza passaggio in terapia intensiva e dopo tre giorni, dimesso a casa, dove ora finalmente può aspettare un rene nuovo.
Questo innovativo intervento, inventato recentemente a Lille in Francia, apre nuove strade verso il trattamento delle patologie cardiache e vascolari e permetterà di poter curare sempre più pazienti. Infatti da un recente articolo i risultati della TAVI trans-carotidea comportano meno ictus e meno complicanze vascolari rispetto alla tecnica tradizionale.
cs