Tante voci, qualche sussulto, poche speranze. La situazione del Cuneo Calcio o, meglio, del calcio a Cuneo assume tratti prima (sportivamente) drammatici e poi grotteschi, con più ipotesi che si susseguono senza soluzione di continuità ma nulla di concreto. Proviamo a fare chiarezza, vedendo in cosa si può ancora sperare per il futuro biancorosso (sempre che questi siano ancora i colori usati dall’eventuale nuovo che avanza).
Il “pool” di tecnici-dirigenti e l’aiuto dell’amministrazione. Innanzitutto, chi tiene in questi giorni in mano la sempre più flebile fiammella? Una sorta di équipe di interessati ed appassionati, nata quasi per caso, che, anche con il sostegno dei Fedelissimi, ci ha messo la faccia incontrando l’amministrazione comunale. Qualche nome? Due: Pier Angelo Calandra e Sergio Boscarino, la voce tecnica di chi sta provando a salvare il salvabile.
Proprio loro hanno rappresentato quel “progetto concreto e credibile” richiesto dall’Assessore allo Sport Cristina Clerico sulle pagine di Ideawebtv.it nelle scorse settimane.
Un progetto che, in sintesi, muoveva in questa direzione: abbozzare l’idea di una nuova realtà sportiva, parallela all’Ac Cuneo 1905, che, in attesa della fine dell’ormai “ex Cuneo” avrebbe provato ad iscriversi all’Eccellenza o alla Promozione, con il sostegno dell’Amministrazione. Solo dopo, eventualmente, si sarebbero individuati i nomi dei finanziatori, per una rosa composta di soli giovani nati tra il 2000 ed il 2003 ed allenati proprio da Pier Angelo Calandra. Un’iniziativa sinonimo di “cuneesità”, tanto affascinante quanto ardua.
Il no della Lnd. La Federazione, però, come ampiamente prevedibile per regolamento, ha detto “no”. Finché sarà in vita la precedente società, nessun altro progetto sportivo cuneese potrà essere accettato nelle categorie regionali, indipendentemente dal tentativo diretto messo in atto dall’Amministrazione, che, da quanto emerso, si sarebbe spesa in prima persona, aprendo un dialogo diretto con la Lnd.
Ma quale Olmo Cuneo?! Stando a quanto emerso in modo laconico da ambo le parti, l’eventuale fusione pianificata o qualsiasi altra forma di collaborazione tra la nuova realtà cuneese e l’Asd Olmo pare pura fantascienza. Non esistono i presupposti né da parte dei grigiorossi, che da anni portano avanti una filosofia precisa di calcio, anche e soprattutto sul settore giovanile, in una frazione, né dal lato cuneese, dove le idee paiono ben altre.
Che cosa resta? Road to 31 agosto. Resta una data, a questo punto: il 31 agosto prossimo, quando tutte le società interessate dovranno aver formalizzato la richiesta di iscrizione alla Terza Categoria. E’ lì che a questo punto potrebbe virare l’attenzione di Calandra, Boscarino ed eventuali altre figure. Il dubbio degli interessati è, però, questo: spendersi sin da subito per una Terza Categoria, solo nel nome della continuità, sperando poi il prossimo anno di poter sfruttare qualche buco, oppure restare fermi, chiarirsi le idee e valutare il da farsi per il 2020/2021?
Le vere vittime. Oltre ai tifosi, al movimento, ai ragazzi sedotti e poi abbandonati al loro destino dopo qualche anno, chi veramente rischia di rimetterci sono proprio quei giovani a cui i tecnici del vivaio cuneese che ancora stanno provando a fare qualcosa avevano provato a dare un futuro con l’idea di un campionato di buon livello in prima squadra. Visto il vincolo che li lega alla vecchia società in attesa del fallimento, il rischio sempre più concreto per loro è quello di restare a piedi agli albori della nuova stagione.
In cosa sperare. Con 32 giorni ancora a disposizione, tutto resta possibile, tanto che, così pare, non tutti hanno ancora perso la speranza di un qualcosa che oggi ha tutta l’aria di essere miracoloso: fallimento della società precedente, tentativo di pressing estremo con la Federazione ed eventuale iscrizione fuori tempo massimo in una categoria regionale. Miracolo, appunto, misto ad elementi inverosimili, visto che è prevista per domani l’uscita dei calendari nei vari campionati, che da giorni hanno già definito la loro struttura per il 2019/2020.
Meglio, piuttosto, iniziare a studiare le nuove rose di Terza Categoria. Proprio là, dove lo scorso anno osò il San Rocco Castagnaretta sul sintetico di casa, ad uno sputo di macchina dal “Paschiero”…