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64ª Croce Luminosa di Montà, in ricordo di tutti i caduti (GUARDA LE FOTO)

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Un luogo dell’anima e della memoria: in un giusto, perfetto equilibrio tra sacralità, natura e ricordo di chi -per dirla con gli alpini- è “andato avanti” in nome di logiche e scelte altrui, senza mai fare ritorno a casa propria.

E’ l’area dei piloni di Montà, sormontata da quella Croce Luminosa che da 64 anni è un luogo di memoria per diversi paesi del Roero, della Langa, dell’Albese e del Braidese. Sono 27, al momento, i cippi che circondano questa potente installazione: ognuno con incisi sopra i nomi dei propri Caduti, peraltro ripassati ricentemente (e pazientemente) dal buon Massimo Ferraresi.

Ed è qui che, come ogni ultima domenica di agosto, in molti si sono dati raduno per onorare questi nomi, le loro ragioni, le loro famiglie: in una giornata che si tenuta è stavolta il 25 agosto con la regia condivisa tra il Gruppo Alpini di Montà guidato da Nino Costa, il coordinamento degli alpini roerini retto dal presidente Vittorino Rosso con l’appoggio dell’Ana di Cuneo, l’unità pastorale con a capo il parroco don Paolo Marenco e il Comune, con il sindaco Andrea Cauda qui alla sua “prima” alla Croce Luminosa.

A partire dal ritrovo sul piazzale che introduce il sito sacro, tutto si è mosso come una devota, solenne processione tra la cappelle del Sacro Monte: ogni volta con una preghiera, e un pensiero ad ogni sosta, in una giornata che -secondo la turnazione tra i Comuni che “vivono” questo giorno- è stata stavolta condotta da Bra con la sua amministrazione civica e il proprio gruppo di “penne nere”.

Poi, il saluto delle autorità alla Grotta dell’Agonia e la salita alla Croce: per il rituale più formale e sentito dell’alzabandiera e della deposizione della corona d’alloro. Un modo, questo, anche per apprezzare al meglio l’ottimo lavoro di restyling dell’area attorno alla croce stessa, inaugurato proprio lo scorso anno.

«A nome del Gruppo Alpini di Montà e di tutta la comunità montatese –dice Antonio Costa, il capogruppo degli alpini montatesi- desidero ringraziare vivamente quanti con il loro contributo hanno reso possibile questa notevole riqualificazione: i Comuni del Roero, i Gruppi Alpini del Roero, la Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo, le singole persone e in particolare le famiglie Bruno Cauda e Francesco Malacrino».

E, infine, la Santa Messa di suffragio: che quest’anno ha goduto altresì della presenza di Monsignor Marco Mellino, da alcuni mesi nominato vescovo, e originario proprio della terra roerina.

Un giorno importante, dunque: in cui, forse, la classica ciliegina sulla torta poteva prendere la forma di una maggiore presenza dei giovani. Tant’è: la memoria è un testimone da passare tra le generazioni, e troverà di certo il modo per proseguire, anche con eventi come quello di Montà.

Di seguito alcuni istanti dell’edizione 2019 della giornata della Croce Luminosa a Montà di domenica 25 agosto. Ben 27 i Comuni rappresentati, tutti giunti qui con alpini e rappresentanti delle istituzioni locali, per onorare la memoria dei Caduti. Presente anche Marco Perosino, senatore e sindaco di Priocca, per fornire ulteriore ufficialità alla cerimonia.

Paolo Destefanis