Cuneo, Alba, Savigliano e Mondovì ospitano la Summer School del Cespec

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Il CeSPeC (cuneese Centro Studi sul Pensiero Contemperaneo) invita alla prossima «Summer School»,  giunta alla dodicesima edizione, fissata tra il 10 ed il 13 settembre, tra Cuneo, Alba, Savigliano e Mondovì , con la solita partecipazione di «borsisti».

Il tema di questa edizione sarà il rapporto tra tecnologie digitali e cultura visuale. Nello specifico, la scuola metterà a fuoco il carattere specifico delle immagini digitali, il loro significato per la cultura e per la filosofia. Il punto di partenza teorico è che le immagini digitali vanno indagate non come semplice oggetto di contemplazione, ma piuttosto come entità performative che agiscono sulla realtà umana e sociale.

Ci si concentrerà in particolare su tre ordini di problemi: la questione ontologica delle immagini digitali, ovvero il problema del cambiamento di statuto delle immagini in seguito alla cosiddetta «svolta digitale», la questione antropologica, e dunque il ruolo delle immagini digitali per la costituzione della soggettività e per la vita umana; il significato delle immagini e il loro ruolo nella costituzione dello spazio pubblico.

L’iniziativa sarà divisa in varie sessioni, che servono anche da orientamento per i candidati interessati a presentare una relazione.

La prima sessione sarà martedì 10 settembre, alle 15.30, a Cuneo, sede «ex Mater Amabilis» su «Passato e futuro delle immagini», avrà carattere introduttivo, e affronterà il tema da un punto di vista storico. I relatori tratteranno il passato e il futuro delle immagini, offrendo interventi relativi al significato della dimensione iconica nella storia del pensiero e della cultura, ma anche presentando gli studi relativi all’evoluzione del problema a partire dalla cosiddetta svolta digitale.

Nella stessa sede, mercoledì 11, dalle 9.30 alle 13, si passerà a «Ritratti. Immagini che conservano». Affronterà il tema soffermandosi sul rapporto tra immagine e memoria. Da un lato, infatti, il ritratto – l’avatar di un profilo social, ad esempio – identifica un utente, pone una relazione determinante tra immagine e identità. Al tempo stesso, tuttavia, la funzione del ritratto – che sia un dipinto o un «selfie» – è quella di conservare un momento, di fungere da testimonianza, con tutti i risvolti etici e simbolici che ciò comporta.

La terza sezione sarà nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 18, su «Interfacce. Immagini che mediano». Ossia: le immagini non si limitano a essere oggetti del mondo, ma lo strutturano e ne costituiscono la forma, sono «medium simbolico tra uomo e mondo». Ciò significherà riflettere sulla dimensione dello schermo, su questioni relative al design, alla progettazione industriale e al modo in cui la dimensione degli «schemi» informa la cultura digitale. Giovedì 12 settembre, dalle 9.30 alle 13, si passerà a «Mappe. Immagini che orientano».

«Le immagini hanno sempre svolto una funzione essenziale nella rappresentazione e simbolizzazione dello spazio, e dunque nello sviluppo delle facoltà umane legate all’orientamento e alla locomozione. La nostra realtà odierna, fatta di GPS, navigatori, mappe digitali e software dotati di tracciatura automatica del posizionamento, mostra un rapporto del tutto peculiare tra uomo e spazio».

Nel pomeriggio il tema sarà «Immaginari. Immagini e spazio pubblico», «Le immagini svolgono una funzione essenziale dal punto di vista comunicativo. Esse possono assumere anche una funzione politica, o veicolare prescrizioni, suggerimenti, divieti. Dalla segnaletica stradale alla pubblicità, dall’arte contemporanea ai loghi dei partiti, l’immagine è una componente essenziale dello spazio pubblico»

. La quinta sessione seminariale approfondirà la dimensione socio-politica delle immagini, concentrandosi sul loro potere di persuasione e di seduzione in seguito all’introduzione dei nuovi media.

La sesta sezione, venerdì 13 settembre, dalle 9.30 alle 13, a Savigliano, si concentrerà su «Modelli. Immagini che educano». «Sin dall’antichità la dimensione delle immagini è stata collegata a quella dell’educazione, sia attraverso la dimensione del gioco che attraverso la considerazione del potere educativo delle immagini all’interno dello spazio sociale (si veda ad esempio la funzione essenziale svolta dalle vetrate delle chiese nel Medioevo).

Educare con le immagini significa proporre modelli, anche quando ciò non è un obiettivo esplicito – come nei videogiochi, o nella pornografia».

Si analizzeranno, insomma, le modalità con cui le immagini orientano l’apprendimento e determinano la direzione intrapresa nella cura di sé e degli altri, indagando le caratteristiche fondamentali dei modelli e analizzandone potenzialità e pericoli. .

Lungo è l’lenco dei relatori invitati: Tommaso Ariemma (Liceo Classico «Miranda», Frattamaggiore) Maria Tilde Bettetini (IULM, Milano) Denis Brotto (Università di Padova) Barbara Bruschi (Università di Torino) Mauro Carbone (Université de Lyon 3 Jean Moulin) Wolfgang Ernst (Humboldt Universität zu Berlin) Franco Farinelli (Università di Bologna) Aldo Grasso (Università Cattolica di Milano) Antonio Lucci (Forschungsinstitut für Philosophie, Hannover) Andrea Pinotti (Università Statale di Milano) Alberto Romele (Université de Lille) Nicola Russo (Università di Napoli «Federico II») Cesare Silla (Università Cattolica di Milano) Elena Tavani (Università di Napoli «L’Orientale») Federico Vercellone (Università di Torino).

Sarà il noto professore e critico televisivo Aldo Grasso (Università Cattolica di Milano) ad inaugurare la manifestazione a Cuneo martedì 10 settembre alle ore 21, allo Spazio Incontri Fondazione CRC (via Roma, 15).

c.s.