Nel corso mese di agosto, è entrata in vigore la legge n. 69/2019 denominata “Codice rosso o del revenge porn”, che garantisce maggiore tutela alle vittime di violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti, diffusione non autorizzata di immagini sessualmente compromettenti e deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. Con questa legge, a seguito di denuncia, la polizia giudiziaria deve attivarsi immediatamente, con l’obbiettivo specifico di garantire l’immediata instaurazione del procedimento e di eventuali provvedimenti protettivi o di non avvicinamento alla vittima del reato.
In questo ambito, la Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato, attraverso le Stazioni dipendenti e con l’impiego del personale femminile in servizio, ha proceduto a un’attenta prevenzione, sensibilizzazione e repressione dei reati riportati nella nuova legge.
A Casale Monferrato, i Carabinieri hanno attuato una stretta collaborazione con l’Associazione Soroptimist, creando all’interno della caserma una stanza adatta a gestire con il metodo investigativo più adeguato questi particolare reati.
In ambito repressivo sono stati raggiunti i seguenti risultati: i Carabinieri della Stazione di Cerrina, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 41enne casalese con pregiudizi di polizia, poiché dal luglio di quest’anno si sarebbe reso responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della ex-convivente, 39enne albanese.
I Carabinieri della Stazione di Ottiglio Monferrato, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 19enne con pregiudizi di polizia, poiché si sarebbe reso responsabile di una serie di maltrattamenti nei confronti della madre convivente.
I Carabinieri della Stazione di Ottiglio Monferrato, a seguito della denuncia presentata da un 51enne, hanno denunciato in stato di libertà un 44enne poiché, al termine della relazione coniugale, avrebbe inviato ripetute minacce telefoniche alla ex-moglie.
I Carabinieri della Stazione di Ticineto Po, in seguito alla denuncia presentata da un’impiegata 46enne, hanno denunciato in stato di libertà per minacce un 21enne nigeriano, ospite di un centro di accoglienza, poiché avrebbe rivolto frasi intimidatorie nei confronti dell’impiegata per futili motivi.
c.s.