La lectio magistralis del professore e critico tv Aldo Grasso ha inaugurato ieri sera – martedì 10 settembre, ndr – in un affollato Spazio Incontri della Fondazione Crc di Cuneo, la XII edizione della Summer School dal titolo “Sguardi connessi. Vedere, immaginare, agire nello spazio digitale”, realizzata dal Cespec (Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo) di Cuneo.
Un intervento, quello di Grasso, che ha passato in rassegna la storia della televisione in Italia dalla nascita ai giorni nostri, periodo storico che coincide con il dominio di internet e dei nuovi media, che sempre più si stanno “impossessando” del pubblico in una sorta di rivoluzione mediatica che rischia di cogliere impreparato l’uomo, destinato ad essere “sopraffatto” dalla forza di mezzi di comunicazione in continuo sviluppo e per certi versi ingovernabili.
Eloquente il messaggio finale del critico: “Non possiamo più permetterci di avere con noi uno smartphone senza sapere cosa voglia dire tenere in mano uno strumento del genere. O noi saremo in grado di parlare, o saremo inevitabilmente parlati”. L’apertura dei lavori è stata affidata a Giandomenico Genta (presidente Fondazione Crc); si sono succeduti ai saluti Cristina Clerico (assessore alla Cultura Comune di Cuneo), Maurizio Marello (consigliere Regione Piemonte) e Mauro Mantelli (presidente Cespec).
La Summer School proseguirà per tutta la settimana con conferenze e seminari pubblici aperti a tutti, che si svolgeranno nelle città di Cuneo e Savigliano fino al 14 settembre. Altri eventi sono in programma ad Alba e Mondovì in autunno. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero. Per informazioni e per visionare il programma completo della Summer visitare il sito internet www.cespec.it
Questa rivoluzione – ha incalzato Grasso – ci dice che i mezzi di comunicazione cambiano continuamente senza che ce ne accorgiamo. Se non sappiamo cogliere questo stravolgimento, essi prenderanno il sopravvento. Attraverso i fenomeni della digitalizzazione e della convergenza dobbiamo considerare i media come dei nuovi ambienti, una realtà aumentata dove non c’è più differenza tra reale e irreale. Oggi la tv si guarda per frammenti su internet, un luogo in cui tutti, i giovani soprattutto, possono dire la loro ed essere protagonisti.
Attraverso internet ci hanno convinto di non avere più bisogno di mediatori: non c’è più bisogno del critico tv, della mediazione. In conclusione – ha messo in luce Grasso – se il web è sì un deposito sconnesso di sapere, in parte non lo è, perché in realtà quando usiamo un motore di ricerca siamo vittima degli algoritmi, cioè di processi selettivi e ricercati che sono in mano a 4-5 grandi media companies che in questo periodo storico hanno la forza, se non di più, delle più grandi Nazioni della Terra”.
La Summer prosegue oggi con un doppio incontro presso la sede universitaria Ex-Mater Amabilis di Cuneo (via A. Ferraris di Celle 2). In mattinata, dalle 9.30, Denis Brotto (Università di Padova) e Elena Tavani (Università di Napoli “L’Orientale”) parleranno di “Scatti. Immagini dal mondo della vita” in una sessione dedicata all’immagine.
Mentre le tecnologie digitali hanno aperto nuove orizzonti dal punto di vista degli effetti speciali e delle modalità di rappresentazione, l’abbandono della pellicola ha creato nuove possibilità per l’ideazione, la produzione, il montaggio e la distribuzione dell’immagine. Allo stesso tempo, la diffusione degli smartphone ha permesso a chiunque di avere costantemente a disposizione uno strumento di ripresa fotografica e video, generando nuove pratiche e nuove modalità di comunicazione online attraverso le immagini fotografiche e i video.
Nel pomeriggio, dalle 15.30, la terza sessione dal titolo “Interfacce. Immagini che mediano”. Andrea Pinotti (Università Statale di Milano) e Wolfgang Ernst (Humboldt Universitat zu Berlin) cercheranno di evidenziare come le immagini non si limitano a essere oggetti del mondo, ma lo strutturano e ne costituiscono la forma.
La sessione analizzerà l’immagine come interfaccia, ovvero come medium simbolico tra uomo e mondo. Ciò significherà riflettere sulla dimensione dello schermo, su questioni relative al design, alla progettazione industriale e al modo in cui la dimensione degli “schemi” informa la cultura digitale.
c.s.