La storia di Maina protagonista alla terza edizione del festival “Domosofia”

L’amministratore delegato Marco Brandani ospite dell’importante rassegna a Domodossola

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Marco Brandani, amministratore delegato di Maina, al festival Domosofia (Foto di Alberto Lorenzina)

Sabato 21 settembre a Domodossola la storia dell’azienda Maina ha conquistato i partecipanti alla terza edizione della rassegna “Domosofia – Festival delle idee e dei saperi” che ha animato il centro storico medioevale della città del Verbano Cusio Ossola.

L’amministratore delegato dell’azienda dolciaria Marco Brandani, intervistato dalla giornalista Cristina Pastore, è stato infatti protagonista dell’incontro “Impresa di famiglia: il lievito del successo” nel corso del quale ha raccontato ai presenti qual è stato il percorso che ha permesso all’azienda di trasformarsi da pasticceria ad uno dei principali player del mercato della ricorrenza in Italia e nel mondo.

Il segreto del successo è presto detto. “Fin dal 1964 l’aspetto familiare guida lo sviluppo della nostra azienda e ancora oggi, pur essendo cambiati gli scenari di riferimento e le prospettive, in Maina, così come in tante altre aziende italiane, la famiglia rimane il fondamento di tutti i nostri progetti futuri – ha dichiarato Marco Brandani, amministratore delegato di Maina –. Il rispetto rigoroso dei tempi di produzione, la ricerca assoluta della qualità, la costante innovazione dei metodi produttivi, sono da sempre, i punti cardine della nostra attività imprenditoriale per arrivare a portare nelle case dei consumatori prodotti di altissimo valore”.

Durante l’incontro Brandani non ha mancato di sottolineare anche tutte le difficoltà che con la famiglia Di Gennaro, da sempre insieme al timone dell’azienda, hanno dovuto affrontare negli anni per diventare quella “pasticceria industriale” che Maina è tutt’oggi. Sfide che hanno contraddistinto 55 anni di storia e che sono state affrontate sapendo che non c’è reale progresso senza la consapevolezza del proprio passato.

Il festival Domosofia, organizzato dalla Città di Domodossola con il sostegno di Fondazione Cariplo e di numerosi altri partner pubblici e privati, in sei giorni consecutivi ha visto alternarsi 48 ospiti per un totale di 40 appuntamenti. Scienziati, studiosi, manager e intellettuali che hanno sviluppato ognuno nella propria disciplina il tema conduttore della “passione”, cercando la contaminazione di pensiero tra personalità attive in mondi diversi e generando così conversazioni assolutamente originali.

Pupi Avati, Piero Chiambretti, Maurizio Molinari, Michele Mirabella, Antonella Boralevi, Paolo Crepet, Umberto Guidoni sono solo alcuni dei personaggi che hanno discusso di amore, impresa, filosofia, scienza e numerosi altri aspetti collegati a quello che resta uno dei più potenti motori della nostra vita, la passione. “Un sentimento capace di far tagliare anche i traguardi più impensabili, come successo a noi e a numerose altre imprese italiane come la nostra che costituiscono la spina dorsale dell’economia del Paese”, ha concluso Brandani.

c.s.