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Niella Tanaro “dal grano al pane”: il successo è nella tradizione (FOTO E VIDEO)

Ai nostri microfoni il Sindaco Gian Mario Mina e la giornalista Geraldine Giraud raccontano tutti i progetti e il docu-film che verrà realizzato sulla storia dei panettieri niellesi in Francia

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Come mai nello stemma di Niella Tanaro compaiono spighe di grano e un fiore? Che fiore è? E perché Niella Tanaro è così legata alla Francia?
A tutte queste domande ha risposto il convegno “Dal grano al pane”, organizzato dalla la Pro loco e dal Comizio Agrario di Mondovì con il patrocinio del comune di Niella Tanaro.
Un convegno dedicato alla cultura e la tradizione cerealicola del niellese e alla memoria di tutti quei niellesi che emigrarono in Francia come panettieri.

A portare i saluti e il sostegno di Fondazione CRC Massimo Gula, che ha rinnovato l’impegno di Fondazione a sostegno delle comunità territoriali.

Presente al convegno anche Paolo Manera, Presidente di Confartigianato Cuneo: «Questo incontro di oggi è importante anche in relazione alla valorizzazione delle Eccellenze dell’Arte Bianca, che Confartigianato celebrerà nel 2020».

Attilio Ianniello Direttore Comizio Agrario: «Portare avanti il ruolo dell’unico comizio rimasto in attività in Italia, a Mondovì, abbiamo un grande patrimonio storico, a partire dal giugno 1843, siamo investiti del dovere di conservare la memoria storica del nostro territorio per incentivare nuove iniziative come quella di oggi, “Dal grano al pane”».

Emanuele Rovella ha aperto il convegno ripercorrendo la storia del legame tra Niella Tanaro e il pane, attraverso l’araldica.

«Sono due gli aspetti peculiari dello stemma niellese: la presenza delle spighe di grano e di un fiore riconducibile al fiordaliso, che nel corso degli anni sono stati reinterpretati, ma mai scomparsi;» – ha spiegato Rovella – «Presente un cartiglio con la scritta inter segetes nigella, i colori dello stemma di conseguenza sono il giallo del grano e il blu del fiordaliso».
3 agosto 1980 Niella vince il record per il panino imbottito più lungo al mondo battendo New York, 304,12 metri.

Ospite molto importante del convegno Géraldine Giraud, giornalista francese, discente di una delle prima famiglie di panettieri emigrate in Francia e fondatrice del gruppo le pain de Niella Tanaro, che raccontato la sue esperienza di ricerca sulla storia del territorio «Importante per me essere qui oggi, il pane è ancora una cosa sacra a Niella come a Nizza e lievita ancora grazie alla vostra memoria una lunga tradizione di boulangers che merita di essere raccontata e ricordata».

L’obbiettivo della Giraud ora è realizzare un documentario sul passato di Niella, ma anche sul suo futuro, in modo da restituire memoria a tutti coloro che sono emigrati per cercare lavoro e scampare la fame.

Il convegno è stato occasione per presentare la neo associazione “Nigella”, presentata dal Presidente Mauro Benedetto: «Questa associazione nasce con il desiderio di recuperare il fiore simbolo della nostra città, reintegrandolo nell’ambiente, in modo che possa popolare il paese e speriamo, pensando all’esempio della lavanda a Sale San Giovanni, portare anche una importante ricaduta economica anche a livello turistico».

Il Prof. Andrea Maia ha ripercorso la storia del pane attraverso la letteratura dal conte Ugolino di Dante a Cisti Fornaio di Boccaccio, dallo stupore di Renzo a Milano nei Promessi Sposi a Pablo Neruda, che esalta la sua donna paragonandola al pane.

Il Prof. Silvio Matteo Borsarelli ha concluso il convegno parlando degli aspetti nutrizionali del pane.

A Niella Tanaro però ci sono grandi progetti che parlano anche francese, grazie alla collaborazione tra il Comune e la giornalista Francese Géraldine Giraud, che sta lavorando per la realizzazione di un docu-film che racconterà la storia dei niellesi emigrati come boulagers.

Ai nostri microfoni il Sindaco Gian Mario Mina e Geraldine Giraud raccontato tutti i progetti che sono in corso di sviluppo grazie all’interessamento anche da parte della Regione, di Fondazione CRC e di Confartigianato per la valorizzazione e il recupero di questa grande tradizione.