Nell’ambito del dispositivo di contrasto al lavoro nero, che impegna quotidianamente tutte le unità operative del Comando Provinciale di Cuneo, le Fiamme Gialle della “Granda” hanno individuato complessivamente 65 lavoratori irregolari, di cui 43 completamente “in nero” (i cui rapporti di lavoro erano cioè del tutto sconosciuti al Fisco), e di comminare sanzioni nei confronti di 37 aziende, operanti in vari settori, in tutto il territorio ella Provincia, per irregolarità tributarie, previdenziali e contributive.
L’ultimo intervento effettuato in ordine di tempo è stato quello della Tenenza di Fossano ed ha permesso di individuare un’impresa, avente sede nel saviglianese ed operante nel settore della ristorazione, ove veniva impiegata manodopera “in nero”.
Durante il controllo effettuato dai Finanzieri sulle posizioni lavorative del personale presente al momento dell’accesso presso la citata azienda, è emerso che ben sette lavoratori erano sprovvisti di contratto di assunzione o di chiamata, di documentazione retributiva e contributiva; di conseguenza, erano anche privi di qualsiasi copertura assicurativa, che tutela il lavoratore in caso di infortunio.
Poiché, tra l’altro, nell’esercizio oggetto di controllo è stato accertato che più del 20% della forza lavorativa presente è risultata essere “in nero”, in attuazione della legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, è stata proposta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cuneo la sospensione dell’attività imprenditoriale.
L’attività svolta dalle Fiamme Gialle della “Granda” rientra nel contrasto al “Sommerso di lavoro” ed è diretta non solo a contrastare l’evasione fiscale e contributiva che producono di per sé effetti distorsivi sull’economia reale a discapito degli imprenditori onesti che operano nel rispetto della legge, ma anche a tutelare la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori, facendo sì che vengano riconosciuti loro i previsti diritti previdenziali, assicurativi e contributivi.
c.s.