Esistono ancora dei luoghi per nulla intaccati dalla frenesia cittadina, in cui le vite di uomini e donne scorrono come legate a altro piano esistenziale, luoghi in cui sono ancora salde le radici che legano al territorio, e più in generale alla natura. Luoghi che non sono degli eremi sperduti, ma piuttosto delle piccole gemme custodite tra boschi e filari. E ci sono delle opere d’arte che, grazie alla loro espressività, hanno la capacità di avvicinarci a questi luoghi e di farci riscoprire una bellezza rimasta ingiustamente celata.
L’obiettivo di questo progetto è di valorizzare al meglio delle località, che già di per se stesse sono dotate di una immensa ricchezza, attraverso il linguaggio del contemporaneo, la parola, la musica e l’arte figurativa.”In questo modo è possibile instaurare uno scambio reciproco tra la capacità di accoglienza tipica di questo territorio e la capacità dell’arte di mettersi in relazione con le persone“, afferma la direttrice artistica Patrizia Rossello.
Il primo appuntamento di Creativamente Roero vede coinvolta Vezza d’Alba. Qui è stata presentata l’installazione di Gian Luca Favetto, poeta, scrittore e drammaturgo. A partire da piazza San Bernardo un percorso poetico accompagna i visitatori per le vie del centro storico, dove sono affissi su pannelli appesi ai balconi delle case parti di un componimento poetico da lui realizzato. Una poesia non suddivisa per versi, ma costituita da frammenti dislocati in modo che ogni parola possa rispecchiare lo scorcio di paese sul quale si affaccia e così fornire una mappa emotiva del paese e dei boschi circostanti. Per la sua poesia, titolata “Il paese con un bosco per cappello”, Gian Luca Favetto ha trovato l’ispirazione a partire dal roccione boschivo che sovrasta la Piazza principale di Vezze ed è immediatamente visibile non appena si solleva lo sguardo.
La presentazione dell’installazione è stata accompagnata dai fiati di Martin Mayes, cornista scozzese che il City of London Festival ha descritto come “un architetto dell’immaginazione musicale”, così che parola e musica hanno ricreato quel connubio originario tra verso e ritrmo che caratterizza da sempre l’essenza stessa della poesia.
Oltre alla propria opera, G Favetto ha dedicato ai vezzesi un secondo componimento poetico, un omaggio in versi per celebrare la città che ha ospitato la sua opera:
“Sei tu il paese che ha un bosco per cappello
che è un bosco e un cappello
un santuario.
una piazza
un museo
una serie di frazioni
una tartufaia
e un lago di loto
che fanno delle sue viti
della sua pera
e delle pesche
un sogno
fra mare e terra”