Grande successo per l’ottava edizione delle Giornata FAI d’Autunno in provincia di Cuneo:
più di 4.800 visitatori in coda per visitare i beni aperti nelle due località della provincia Granda che hanno ospitato l’iniziativa. Un incontro tra il FAI e la gente che è stato l’occasione per tutti di apprezzare l’opera collettiva dei giovani del FAI, il risultato della forza delle nuove generazioni, simbolicamente incarnata nel giovane Leopardi che, duecento anni fa, a ventun anni, scrisse i versi immortali de “L’infinito”, a cui è stata dedicata questa edizione della manifestazione.
Una straordinaria festa di piazza resa possibile grazie al fondamentale supporto di oltre 50 volontari, coinvolti per sostenere la campagna di raccolta fondi del FAI “Ricordati di salvare l’Italia”, attiva per tutto il mese di ottobre.
A Fossano si sono aperte le porte di Palazzo Daviso di Charvensod, dove i volontari, in collaborazione con l’associazione “Cicerone” e la “Corte dei Folli”, hanno condotto più di 1200 persone – nella sola giornata di domenica – a spasso nella storia, fra le stupende sale affrescate del nobile edificio che si affaccia sulla centrale via Roma. Il palazzo è stato la dimora di una delle maggiori famiglie patrizie di Fossano, i conti Bava di San Paolo, passando poi ai baroni Daviso di Charvensod.
L’imponente facciata su via Roma è opera del Gallo, mentre quella su via Merlo è del Vittone. Oggi il palazzo è privato, mai aperto al pubblico che ha così colto l’occasione per ammirare i sontuosi interni affrescati nella seconda metà del Settecento, quando ospitò la sede della “Reale Accademia di Belle Lettere e Filosofia”.
“Il successo dell’evento, anche quest’anno, è andato ben oltre le nostre aspettative, evidenziando un trend in costante crescita: siamo molto soddisfatti per i risultati ottenuti e per il calore che, sempre, la gente ci manifesta. Vedere gruppi di persone e intere famiglie mettersi in coda ordinatamente provando l’emozione di scoprire il lato bello del nostro Paese, ci riempie di orgoglio – è il commento di Roberto Audisio, Capo Delegazione FAI di Cuneo. – Abbiamo constatato che molti visitatori sono arrivati anche da lontano e questo ci fa riflettere, confermando una delle osservazioni che più spesso viene spontanea quando scegliamo i beni da aprire: abbiamo tanti piccoli tesori nelle nostre città ma non ce ne rendiamo conto, lasciando ad altri il piacere di scoprirli.”
A Saluzzo, invece, già dal pomeriggio di sabato i giovani volontari hanno accompagnato i tanti visitatori nel percorso tra le vecchie stradine della Saluzzo medievale, intorno alla piazza del Castello, aprendo l’accesso all’antica Vigna Santa Chiara, all’Aula Magna del Liceo classico e alla Casa di David, ex sede delle Carmelitane, passando davanti alla facciata del palazzo delle Arti Liberali in salita al Castello, per entrare infine nel palazzo Della Chiesa d’Isasca, sito quest’ultimo riservato agli iscritti FAI.
Nel tour era compreso anche l’orto-giardino dei marchesi di Saluzzo, nella cosiddetta “Vigna Ariaudo”, dove è stata riscoperta l’antica fonte. I visitatori, non solo saluzzesi, hanno avuto così modo di entrare in giardini, palazzi e angoli segreti, per secoli nascosti alla vista.
“Il fil rouge che legava l’itinerario proposto dal Gruppo FAI Giovani di Saluzzo si snodava tra architetture storiche e naturali: ogni edificio era mostrato non solo nel suo contorno storico, oltremodo significativo, ma anche nella sua dimensione più propriamente ambientale – commenta Marco Piccat, Capo Delegazione FAI di Saluzzo. – La sfida era quella di condurre la gente a guardare oltre il portone o la finestra del palazzo, per entrare nella dimensione dell’infinito, tema dell’edizione 2019, allo scopo di individuarvi il senso della nostra piccola o grande individualità saluzzese. Attraverso i tanti commenti di apprezzamento è emerso evidente il riscontro dell’intelligenza, cortesia e preparazione dei nostri giovani, cui va riconosciuto il merito del successo della manifestazione”.
Grande soddisfazione anche a Manta dove poco meno di 800 persone hanno ammirato gli interni del bene FAI della provincia di Cuneo: il Castello della Manta con i suoi ambienti tardo gotici e la galleria seicentesca, recentemente riaperta dopo un impegnativo lavoro di restauro che ne ha restituito l’atmosfera originale, e l’adiacente chiesa di Santa Maria al Castello, esempio concreto dell’operatività della Fondazione che dal 1975 si occupa di valorizzare e proteggere luoghi bellissimi del nostro Paese, una vera missione per cui ha già investito più di 122 milioni di euro, recuperando e riaprendo al pubblico 31 beni, oltre ai 12 in restauro e 21 in tutela.
Intanto la campagna di raccolta fondi “Ricordati di salvare l’Italia” prosegue fino al 27
ottobre, invitando ancora gli italiani a contribuire inviando un SMS solidale al numero 45584 del valore di 2 euro da ogni cellulare, mentre da telefono fisso si possono donare 5 o 10 euro.
c.s.