Ha alzato bandiera bianca dopo poco più di due anni dalla sua installazione a l’Atelier del Camouflage, il progetto realizzato dall’artista Hilario Isola con lo scopo di ricoprire una bruttura ambientale che deturpava una parte della collina di La Morra
A causarne il cedimento una frana causata lo scorso mese di settembre dalla rottura dell’impianto idrico e i temporali estivi ai quali è stato sottoposto. L’opera, che al Comune di La Morra non era costato nulla essendo stato realizzato attraverso un progetto sperimentale il Comune si era aggiudicato con il concorso regionale “IoAgisco” ha visto coprire un muro di cemento armato che si estende a ridosso degli antichi Bastioni del Belvedere su una superficie di duecento metri quadrati.
“In merito all’area sottostante la Rocca di piazza Castello – afferma il sindaco di La Morra Marialuisa Ascheri – oggetto di un recente intervento di mascheramento del muro di contenimento, vi è un piazzale che nel tempo ha avuto diverse destinazioni d’uso, comprato dalla Parrocchia come area per il pallone elastico prima, campo sportivo poi è stata adibito per lungo tempo come area ecologica, in seguito magazzino comunale con una tettoia per il ricovero delle attezzature municipali. Considerato che è ubicato in una posizione ad elevata valenza paesaggistica, con percezione visiva da chi si affaccia sul belvedere di piazza Castello ed è visibile per chi proviene dalla strada per Barolo, si è ritenuto, qualche anno orsono, di intervenire, in sinergia con la Regione Piemonte per porre rimedio alla “bruttura”. Hanno concorso all’intervento di mitigazione paesaggistica il locale Gruppo Miroglio e la ditta Ferrigno. Con la collaborazione dell’architetto Hilario Isola si è progettato un rivestimento tessile che riprendeva le tonalità di una grande opera d’arte del secolo scorso. Il comune si è reso disponibile a rimuovere la vecchia tettoia in ferro, non consona al paesaggio e percepita come elemento di elevata negatività rispetto al contesto urbano e a ripristinare l’area ad utilizzo di piazzale pluriuso. L’area recuperata sotto il profilo ambientale, è stata oggetto di attrattiva culturale quale ” Atelier del Camouflage” e fino a qualche mese fa operava come efficace mascheramento della struttura in cemento armato, ovvero fino al distacco di una frana avvenuta a causa di una rottura dell’impianto idrico della rocca che ha rovinato il tessuto, tra l’altro già consunto dagli agenti atmosferici: radiazioni solari e piogge. Siamo in contatto con le ditte installatrici, nonchè con i progettisti per il rifacimento dell’opera d’arte”.