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Espressioni duali: Giorgio Gallo e Ivana Allasia in mostra a La Morra

In mostra presso la Cantina Comunale di La Morra dal 9 al 22 novembre

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La Cantina Comunale di La Morra ospiterà dal 9 al 22 novembre la mostra degli artisti Ivana Allasia e Giorgio Gallo.

Secondo una recente ricerca, che ha preso come esempio la Tate Gallery di Londra, i visitatori di un museo osserverebbero in media ogni quadro per soli otto secondi.

Un lasso di tempo sicuramente troppo breve per ammirare un’opera ed immedesimarsi in essa, che diventa ancor più esiguo se le opere in questione non intendono (soltanto) mostrare l’immediatezza del mondo sensibile ma anche indurre lo spettatore a una riflessione introspettiva.

E’ questo il caso dei lavori di Giorgio Gallo e Ivana Allasia, protagonisti della mostra Espressioni Duali (alla seconda edizione) che terrà banco presso la Cantina comunale di La morra dal 9 al 22 novembre 2019. Di estremo interesse sono le tecniche usate dagli artisti, un sapiente mix di classicità e modernità. Gallo utilizza il “pittorialismo fotografico”: realizza cioè diversi scatti con vari stili e li elabora digitalmente tramite l’ausilio del “pennello virtuale”. Le immagini di Gallo sono adamantine, sembrano rappresentare un mondo in cui i nessi spazio-temporali si affievoliscono fin quasi a sciogliersi vicendevolmente. Lontano dalla tradizionale “messa a fuoco” fotografica, egli sembra voler esprimere, attraverso immagini offuscate ed insolite distorsioni, l’inafferrabilità della vita, effimera, impalpabile, a tratti incomprensibile, ma sempre colma di sfaccettature e colori. Allasia invece si serve della foto-pittura:   ci mostra quindi immagini digitali basate su foto realizzate da lei stessa, di cui ne ha poi dipinto i rilievi con colori acrilici per evidenziare gli aspetti più comunicativi e struggenti.

I soggetti, spesso paesaggistico-naturalistici (con una particolare predilezione verso i fiori), rispecchiano il carattere schietto e solare dell’artista; la sua opera è un baluardo in difesa del bello e del fragile, quasi un monito a non disperdere tutto ciò che di positivo ci circonda. Come si può facilmente evincere da quanto detto finora, tra i due autori ci sono degli aspetti comuni, che costituiranno il trait d’union tra i due artisti all’interno della mostra. Con loro il mezzo fotografico sperimenta esperienze variegate e si appropria della pittura e dei suoi strumenti per plasmare tele in grado di oltrepassare la semplice trascrizione della realtà cosi come appare.

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