Una standing ovation per il maestro Uto Ughi e l’Orchestra I Filarmonici di Roma ha concluso lunedì 11 novembre, nel Santuario di Nostra Signora del Popolo a Cherasco, la XIV edizione de ‘’La Santità Sconosciuta’’. Il festival di musica classica dedicato al ‘’Piemonte terra di Santi’’, ideato da Ivan e Natascia Chiarlo che lo organizzano con la preziosa direzione artistica del grande violinista e con l’associazione culturale Arturo Toscanini, ha presentato quattro concerti-evento.
Il primo ha voluto presentare i giovani talenti del concertismo italiano, a cui l’associazione Toscanini d’intesa con il maestro Uto Ughi, dedica un progetto speciale per valorizzare e sostenere i giovani musicisti. Il violinista cuneese Indro Borreani e i suoi colleghi Francesco Mardegan e Clara Novarino, e la pianista Ginevra Costantini con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, diretta da Matteo Parmeggiani, hanno eseguito un repertorio di celebri brani, particolarmente impegnativi, fra cui ‘’Il trillo del diavolo’’ di Paganini.
Il secondo concerto ha portato davanti al pubblico un asso del pianismo internazionale: Ramin Brahami, il più grande interprete -oggi – del repertorio bachiano. Il pianista di origini iraniane ha incantato la platea in duo con il flautista Massimo Mercelli, eseguendo ‘’Bach Sanssouci’’, i brani dedicati dal compositore tedesco a Federico II di Prussia e composti nel suo castello a Postdam.
Gli ultimi due eventi musicali hanno avuto il tutto esaurito per ascoltare Uto Ughi e l’Orchestra i Filarmonici di Roma, nella sua particolarissima ed originale esecuzione de ‘’Le Quattro Stagioni’’ di Vivaldi, con cui il maestro fa assaporare ogni ‘’quadro’’ sonoro con cui il Prete Rosso descrisse la natura che amava profondamente.
Ad applaudire il maestro illustri rappresentati del mondo politico, economico e culturale della ‘’Granda’’ e un pubblico di appassionati, fra cui tanti musicisti. “Ringraziamo per la calorosa accoglienza la città di Cherasco che per il secondo anno ospita il festival e il parroco Don Filippo Torterolo del Santuario che comprende e sostiene il nostro progetto: la musica può essere preghiera e come tale farsi veicolo di spiritualità in un luogo dedicato al sacro – sottolineano Ivan e Natascia Chiarlo – . La straordinaria acustica dell’edificio ha trasmesso nel modo più alto e più puro questo messaggio. Speriamo che questa collaborazione possa rinnovarsi anno dopo anno. Un particolare ringraziamento va anche agli sponsor che continuano ad aver fiducia in noi e a cui siamo riconoscenti perché sappiamo che non è facile, in questi momenti, investire nella cultura’’.
c.s.