“Per noi questo è un giorno speciale: celebriamo 30 anni della nostra storia, che non rappresentano un punto di arrivo, ma una tappa importante. Lo spirito con il quale abbiamo pensato questa giornata è quello di ringraziamento, verso i tanti protagonisti della nostra cooperativa: tra tutti i volontari, le istituzioni, l’ASL, i Consorzi e gli attori privati, senza il cui supporto non potremmo rispondere ai tanti servizi che ci vengono richiesti. La speranza è di riuscire a continuare nelle nostre attività mantenendo questo equilibrio. Le nostre dimensioni non troppo estese ci consentono di dedicare cure e attenzioni a ogni persona inserita, sia nel Centro diurno che nelle altre aree della cooperativa sociale. Niente riesce a pareggiare la soddisfazione di vedere le persone della nostra cooperativa che stanno bene e
che si realizzano, giorno dopo giorno”.
A parlare è Francesco Monticone, presidente della Cooperativa Insieme di Alba, che nella mattinata di oggi, sabato 16 novembre, presso l’Auditorium della Fondazione Ferrero di Alba, ha festeggiato i 30 anni dalla sua fondazione.
Ad aprire i lavori della giornata, l’intervento del dott. Maurizio Colleoni, psicologo ed esperto di politiche e servizi nell’ambito della disabilità, sul tema “Fragilità, cittadinanza, coesione sociale”.
“Per offrire alle persone disabili e in situazioni di fragilità una maggiore autonomia e una piena integrazione nella società, è necessario partire dai loro punti di vista e necessità per la costruzione di risposte pertinenti, allestendo condizioni che consentano loro di allenarsi per prendere contatto con i loro desideri e con la varietà delle opportunità della vita. Se non si ha idea di cosa c’è intorno, è difficile intraprendere percorsi soddisfacenti… Per questo è necessario costruire organizzazioni capaci di allestire esperienze mutevoli e messe a punto insieme con il territorio”.
“Nessuna organizzazione chiusa al suo interno è in grado di rappresentare la complessità della realtà – ha aggiunto Colleoni –. Il compito degli operatori va dunque orientato alla gestione dei progetti sociali sul territorio e non solo dei laboratori interni alle strutture. Ancora, è necessario che le famiglie accettino che si allentino dei legami di dipendenza e di aiuto e che siano anche loro parte attiva nella costruzione di questi percorsi. Sul fronte pubblico, è necessario che l’ente locale lavori per l’elaborazione di strumenti giuridici e normativi più evoluti.
Infine, è necessario che i percorsi di raggiungimento dell’autonomia abbiano una ricaduta in termini di cittadinanza attiva, sviluppando anche una forma di partecipazione alla costruzione della comunità. Concludendo, occorre predisporre – attraverso un rapporto mutualistico tra i servizi socioassistenziali e il territorio – le condizioni perché si possa offrire alle persone la conquista di un ruolo nella società, per una cittadinanza attiva”.
Le parole del dott. Colleoni hanno stimolato il dibattito nella successiva tavola rotonda, moderata dal giornalista Pietro Ramunno, in cui gli intervenuti – Marco Bertoluzzo, direttore del Consorzio Socio-Assistenziale AlbaLangheRoero, Elisa Boschiazzo, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Alba, Mons. Marco Brunetti, vescovo di Alba, Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneo, Giovanni Fogliato, sindaco di Bra, Luigi Genesio Icardi, assessore regionale alla Sanità e Mirko Panico, dirigente dell’ASL CN2 – hanno calato maggiormente sul territorio gli spunti emersi in precedenza.
Al termine della tavola rotonda, un momento di premiazione per fornitori, clienti, volontari e per gli utenti del Centro diurno, prima della conclusione della giornata celebrativa con un aperitivo.
c.s.