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“Come eravamo”: la città di Alba sfoglia l’album dei propri ricordi (FOTO E VIDEO)

Proiettato nella sala convegni dell'ACA l'archivio fotografico della città di Alba, gestito e custodito dall'Associazione Parusso.

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Ergendosi a paladina della memoria collettiva della città di Alba, l’Associazione Parusso, dal 2017, si è dedicata alla costruzione di un vasto archivio digitale in cui raccogliere le fotografie d’epoca della città, per portare una testimonianza concreta di come la città e i suoi protagonisti siano cambiati dal Novecento a oggi. Ogni anno ne presenta l’avanzamento attraverso la lente di un particolare nucleo tematico.

E quest’anno ha voluto documentare l’evoluzione e i cambiamenti che hanno interessato la città di Alba attraverso la proiezione delle fotografie più significative di quella che da sempre è stata un’arteria principale della città, via Maestra, dove nel corso degli anni botteghe e negozi storici hanno lasciato spazio a sofisticate boutique e rivenditori dei grandi nomi dell’abbigliamento.

Una storia raccontata nella sala convegni dell’ACA, l’Associazione Commercianti Albesi, attraverso le fotografie e le testimonianze di coloro che hanno vissuto direttamente la transizione di Alba da piccolo comune piemontese a capitale della Cultura di impresa per il 2020. Un tour nello spazio e nel tempo, attraverso le vie della memoria: partenza nel 1940 da Corso Piave, per percorrere il dedalo di stradicciole che si dipanano da via Maestra e arrivare infine, qualche anno più tardi, in corso Nino Bixio, di fronte al casello daziario, al Bar “Ai pesci vivi”, ai tempi chiamato anche “Ai topi grigi”, dove ritrovare un Beppe Fenoglio dai toni chiaroscuri.

I partecipanti sono stati chiamati a intervenire accompagnando la carrellata di immagini d’epoca con un proprio ricordo, un aneddoto o un commento malinconico, così da dare vita a un piacevole tuffo nel passato, a un viaggio nel tempo  per ricordare, o per scoprire, le proprie radici.

Il presidente dell’ACA, Giugliano Viglione, è intervenuto per ribadire l’importanza di coltivare una cultura della memoria così da poter porre le migliori basi su cui edificare il proprio futuro e ha affermato: “ricordare le proprie radici e la storia dalla quale proveniamo è una cosa imprescindibile per guardare al futuro e decidere quale strada intraprendere”.

Nota dolente dell’incontro l’assenza di esponenti dell’attuale amministrazione comunale. Il presidente dell’associazione Parusso, Roberto Ponzio, ha confessato la propria delusione in merito, sottolineando come fosse “desolante constatare la contumacia con cui l’amministrazione comunale non ha voluto degnare di nemmeno un rappresentante questo incontro“. E ha concluso con un monito rivolto all’amministrazione albese: “la storia va nel futuro solo se hai guardato bene indietro”. Insomma, se si affievolisce l’eco mediatico, la politica intraprende con passo incerto il sentiero che attraversa le distese della memoria.