«Mentre la nostra provincia e l’Italia intera soffrono a causa dei danni provocati dal maltempo, la classe politica pare “scollegata” dalla realtà, e si dedica solo ai proclami e alle campagne elettorali, si pensi ai fatti dell’Umbria e, più di recente, dell’Emilia-Romagna. Ora basta, non possiamo più aspettare: è vitale una seria presa di coscienza e di posizione sulle infrastrutture del territorio!».
Non usa mezzi termini Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato e presidente del Patto per lo sviluppo, alla luce dei numerosi problemi verificatisi lo scorso fine settimana a seguito al perdurare del maltempo che ha provocato frane, allagamenti e smottamenti in varie località della Granda.
«Gli eventi degli ultimi giorni», aggiunge Aldo Caranta, rappresentante provinciale e regionale degli autotrasportatori e vicepresidente nazionale della categoria, «evidenziano quanto siano vitali e non più rimandabili l’adeguamento e il potenziamento delle infrastrutture provinciali. La situazione di criticità non solo mina la competitività delle nostre imprese, ma adesso gli ultimi episodi “isolano” la nostra provincia».
«La storia delle criticità infrastrutturali della Granda deve concludersi», sottolinea Crosetto. «Autostrada Asti-Cuneo, tunnel del Tenda, valico della Maddalena e ora Torino-Savona. Serve l’azione di un’istituzione locale “super partes” che guardi a un quadro progettuale d’insieme, con prospettive integrate al percorso di sviluppo territoriale».
«Chiediamo», concludono Crosetto e Caranta, «un immediato tavolo, coordinato dalla
Provincia di Cuneo, che coinvolga istituzioni, enti e associazioni. Esigiamo un impegno da parte della politica: dopo le tante promesse, si passi ai fatti. La nostra è una terra dall’alto potenziale produttivo, con un’imprenditorialità sana e laboriosa, e merita di essere supportata da infrastrutture moderne ed efficienti».
«Il crollo di parte del viadotto di Altare sulla Torino-Savona ha fatto emergere un panorama desolante», commenta il sindaco di Cuneo e presidente della Provincia, Federico Borgna. «Oltre a essere in ginocchio a causa di alluvioni e maltempo, oggi la Granda rischia di finire schiacciata dai blocchi burocratici. Il crollo della Torino-Savona ci isola da sud, l’Asti-Cuneo è bloccata, i lavori al colle di Tenda sono fermi, quelli per la variante di Demonte non partono e il colle della Maddalena è chiuso. Ogni anno lo Stato preleva dal nostro bilancio provinciale 10 milioni di euro, risorse indispensabili per portare avanti lavori di manutenzione sulle strade e nelle scuole e che questa sottrazione ci impedisce di fare. Per far fronte ai danni causati dall’alluvione che ha colpito il territorio provinciale occorrono misure straordinarie. Il personale della Provincia ha lavorato 24 ore su 24, assieme a tanti amministratori locali, alle Forze dell’ordine, ai volontari della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, del 118 e della Cri, ma Governo e Regione devono intervenire subito per dare a
questa provincia la possibilità di continuare a vivere, a lavorare e a crescere».
«Le immagini vissute e viste in questi giorni relative al maltempo che ha devastato la maggior parte dei territori della provincia e non solo, hanno riempito i nostri occhi di tristezza e di rabbia», afferma un comunicato dell’Ente camerale.
«Ancora una volta, dopo 25 anni da quel terribile novembre 1994, la Granda, così come le province limitrofe della vicina Liguria e molte altre regioni d’Italia, sono state messe in ginocchio con strade allagate e danneggiate, ponti e valichi impraticabili, alberi abbattuti, torrenti e fiumi esondati e frane che hanno causato danni ancora non facilmente quantificabili. Sul nostro territorio, le ricadute negative riguardano più aspetti: dai collegamenti, inadeguati e fragili, che vengono improvvisamente a mancare, isolando intere zone a scapito della circolazione delle merci, anche e soprattutto verso la vicina Francia, alle attività turistiche e delle imprese tutte compromesse nella propria quotidiana operosità, fino alla sicurezza sociale che tocca l’individuo».
«La Granda», afferma il presidente Ferruccio Dardanello, a nome dei colleghi di Giunta e Consiglio della Camera di commercio di Cuneo, «non è purtroppo nuova a questa situazione, ma con la caparbietà e la grande forza di volontà che caratterizzano gli uomini e le donne di questa terra, ancora una volta, si rimboccherà le maniche e saprà uscire da questa “impasse”. È chiaro però come, da sola, non possa farcela. Necessita di aiuti da parte delle istituzioni e la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Cuneo, da sempre vicina al territorio e alle sue imprese, si mette in prima linea
costituendosi parte attiva nel percorso di solidarietà e superamento di questa emergenza».
Ennesima alluvione ennesimi disastri
Dal mondo delle imprese e degli enti locali il richiamo alla politica: si cambi il passo!