E’ servito addirittura il pronunciamento del Tar del Piemonte per scrivere l’ennesimo (e forse ultimo) capitolo di una saga divenuta eterna: quella relativa alla concessione del campo sportivo “Morino” alla Saviglianese.
Come ricorderanno i lettori più attenti, infatti, nei mesi scorsi si era susseguito un lungo botta e risposta tra la società rossoblu e l’amministrazione comunale, accompagnata da una vera e propria battaglia a suon di carte bollate.
Proviamo a riavvolgere il nastro. Dopo le “beghe” legate all’occupazione di alcuni spazi del “Morino”, a luglio, il Comune aveva attuato un provvedimento di diniego sulla concessione, basato su un articolo legato all’ambito sportivo locale che esclude chi ha cause pendenti con l’amministrazione. A settembre, però, il Tar aveva annullato il provvedimento, ritenendo l’esclusione non sufficientemente motivata ed imponendo all’amministrazione di presentare un nuovo provvedimento nei 15 giorni successivi. Provvedimento che è arrivato e che, basandosi su altri articoli preesistenti ha sostanzialmente confermato il diniego.
Nei giorni scorsi è, quindi, arrivata la definitiva approvazione del provvedimento da parte del Tar, che ha confermato come questo “mette in adeguata evidenza le ragioni di interesse pubblico ritenute ostative alla concessione” e precisando inoltre che “non sembrano sussistere profili di sviamento del potere” (in sintesi, nessuna pregiudiziale).
Insomma, Brisciano e c. dovranno farsene una ragione: proprio nell’anno del centenario, il campo del club sarà quindi quello di Cervere (quello di Levaldigi per gli allenamenti), sul quale la Saviglianese ha fin qui ottenuto tre vittorie in dodici partite in Prima Categoria F.