«L’arte, la bellezza e l’umanesimo sono la chiave per salvare il nostro Mondo» – queste le parole dell’artista Ezio Gribaudo, che, a 90 anni, vanta una carriera davvero unica, vissuta in Italia e all’estero.
Mondovì lo celebra con la mostra “Da Casa Jorn al Museo della Ceramica”, inaugurata ieri sera con l’artista, Andreina D’Agliano, Presidente della Fondazione, Luca Bochicchio, Direttore del MuDA e di Casa Museo Jorn e molti appassionati.
La mostra, visitabile fino al 12 gennaio 2020, presenta al pubblico una parte inedita del lavoro di Ezio Gribaudo: una serie di piatti decorati, provenienti dall’esposizione “Ritorno a Casa Jorn. Omaggio a Ezio Gribaudo”, realizzata ad Albissola la scorsa estate.
“Da Casa Jorn al Museo della Ceramica” mette in comunicazione il Piemonte e la Liguria offrendo al visitatore una nuova prospettiva sull’arte.
L’inaugurazione di ieri sera, resa particolarmente efficace dalla presenza dell’artista, ha dato la possibilità al pubblico di chiedere a Gribaudo delle sue esperienze a contatto con Picasso, De Chirico e altri grandi nomi dell’arte.
Schietto, diretto e straordinariamente umano Gribaudo ha risposto raccontando molti aneddoti della sua carriera, dando un interessante spunto di riflessione sull’umanesimo e sull’epoca a noi contemporanea: «Gli artisti in genere sono molto egoisti, per natura» – ha chiosato Gribaudo – «in questo complicato periodo storico noi abbiamo bisogno di affidarci alla bellezza, solo l’Umanesimo potrà far rivivere questo Mondo».
Ai nostri microfoni Ezio Gribaudo spiega il valore dell’Umanesimo e racconta del suo incontro con Pablo Picasso: