Sarà Pallavolo Novi-Gerbaudo Savigliano uno dei big-match dell’ottavo turno del girone A di Serie B di volley.
Se non altro, perchè in palestra scenderà l’attuale capolista del girone, forte di sette vittorie consecutive. Un bagaglio che impone ai biancoblu di presentarsi al meglio in terra alessandrina.
Coach Roberto Bonifetto presenta così gli avversari ai nostri microfoni: “Novi è una squadra forte che, non a caso, non è troppo lontana dalla prime posizioni. Hanno costruito l’ideale mix tra giovani ed esperti: l’asse palleggio-opposto è da top team ed in rosa hanno Romagnano, uno dei giovani più interessanti del girone, oltre a Repetto, un ragazzo che sa bene come si vincono i campionati. Mi aspetto una grande e divertente partita, come è sempre accaduto quando siamo andati a Novi Ligure”.
Quindi, stuzzicato sull’eventuale ruolo di favorita per Savigliano, Bonifetto rovescia il ragionamento: “Se siamo favoriti, non lo so. Di certo, ed è proprio ciò su cui insisto da tempo con i ragazzi, se giochiamo al meglio, cosa tutt’altro che facile, non partiamo sfavoriti contro nessuno quest’anno. Insomma, al netto di ciò che non dipende da noi (gli infortuni, vera “piaga” dello scorso anno, ndr), se riusciamo a rendere nel miglior modo possibile nei fondamentali che dipendono da noi, non siamo mai inferiori, quando scendiamo in campo. Servirà ovviamente la giusta concentrazione, perchè quando sei primo affronti sempre squadre che vanno a mille”.
Infine, arrivati di fatto a due terzi del girone d’andata, è tempo di fare una lettura sul campionato: “Ad oggi, classifica alla mano, sono quattro le squadre al vertice, compreso Yaka Volley che, vincendo la gara che ha in meno, sarebbe in testa con noi. Credo che abbiamo avuto il merito di saper sfruttare un calendario non agevole ma sicuramente nemmeno impossibile. Ora arriva il bello: giocheremo appena cinque gare da qui a febbraio per chiudere il girone d’andata, a causa dei molti stop, e saranno tutti big-match, tra i quali quelli conclusivi con Garlasco e Caronno. In questi due mesi, insomma, capiremo di che pasta siamo fatti”.