Alba: sul palco dell’Hzone “Mistero Buffo” al femminile

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(Elisa Pistis foto Roberto Curridori)

Elisa Pistis porta sul palco dell’Hzone “Mistero Buffo” di Dario Fo. Giovedì 19 dicembre alle ore 21,00 la rassegna teatrale del Centro Giovani di Alba ospita Elisa, attrice, doppiatrice per la RAI, autrice e interprete per Radio RAI Sardegna, protagonista della webserie prodotta da Smemoranda “live in 5°E” e finalista nel 2015 per il premio Candoni per monologhi originali.

Lo spettacolo di Elisa non è una copia del Maestro Fo, ma si snoda prima di tutto da un punto di partenza molto semplice: una donna che mette in scena, da sola, Mistero Buffo.

Una rielaborazione che parte da una sensibilità femminile, senza escludere il lavoro originale ma ha, per forza di cose, una direzione espressiva totalmente differente.

Diversi sono inoltre il tempo e il contesto sociale del nostro presente: con questo Mistero Buffo Elisa parte dall’esigenza di condividere una riflessione attuale su alcune dinamiche che ancora oggi caratterizzano la nostra società. Soprattutto capire come la questione del potere, dell’arroganza, dell’ingiustizia sociale, tutt’altro che risolta e appartenente al passato, ancora oggi possa risuonare attraverso un materiale scritto alla fine degli anni Sessanta e attraverso delle storie che sono alla base della nostra cultura, e non solo, da secoli.

Il filo rosso che ci condurrà durante lo spettacolo sarà quello della Sacra Famiglia, mettendo in campo due differenti momenti della vita di Gesù: Gesù bambino e Gesù adulto, accompagnato ovviamente dalla presenza, indubbiamente importante, di sua madre, Maria di Nazareth: personaggi che ci sono familiari e che conosciamo, qualsiasi sia il nostro rapporto con la religione.

Lo spettacolo si compone di linguaggi differenti: si parte dai dialetti del nord Italia (soprattutto lombardo, veneto, friulano) ma con una rielaborazione libera che lascia spazio all’espressività e soprattutto al messaggio emotivo, fino ad arrivare al sardo, una lingua completamente diversa che dà nuova vita alla giullarata, una lingua dai suoni atavici, primitivi, che si prestano ottimamente a raccontare storie antiche come queste. Ingresso libero e gratuito

c.s.