Il Piemonte e la Cina tra cultura e vino

Una delegazione della Provincia del­­lo Yunnan visiterà Langhe-Roero e Monferrato a settembre

0
623

Il gemellaggio tra i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Mon­fer­rato e i terrazzamenti del riso di Honghe Hani apre le por­te a interessanti prospettive di collaborazione tra Piemonte e Cina. è positivo il bilancio della prima visita del sito Unesco nello Yunnan, una delle province più di­namiche della Cina: 50 milioni di abitanti su un’e­stensione di 394 mila chilometri quadrati (più dell’Italia che si ferma a 302 mila…) e un Pil che cresce del 9% all’anno.
La delegazione piemontese as­sistita da Davide Castellani, vi­ceconsole presso il Consolato generale d’Italia a Chongqinge, ha avuto una fitta agenda di in­contri con le massime autorità politiche e amministrative del­la Provincia dello Yunnan, della Prefettura di Honghe e con le università dello Yunnan.
A rappresentare la realtà piemontese c’erano il vicepresidente della Regione, Fabio Ca­rosso, il presidente dell’As­so­cia­zione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato (ente gestore del sito Unesco), Gianfranco Comaschi, il direttore del sito Unesco del Piemonte meridionale ed esperto del Ministero dei beni culturali e del turismo, Roberto Cerrato, e la responsabile comunicazione e relazioni esterne del sito Unesco, Ro­ber­ta Favrin. La parte accademica è stata rappresentata da Mar­co Val­le, “head of cultural heritage & regional” di “Urban de­velop­ment links Founda­tion” (soci fondatori Compa­gnia di San Pao­­lo e Politecnico di To­rino), e da Federica Lar­cher, rappresentante dell’Uni­ver­sità di Torino, ricercatrice del Di­par­timento di scienze agrarie, forestali e alimentari e direttrice del Centro studi per lo sviluppo rurale della collina.
Al sito piemontese è stata dedicata la mostra multimediale inaugurata nel Museo della
cul­tura Hani di Yuanyang, punto di riferimento per la va­lorizzazione dei terrazzamenti del riso patrimonio U­ne­sco dal 2013. Con il sito cinese i paesaggi vi­tivinicoli del Pie­­monte
han­no siglato il ge­mellaggio inserito nel “memorandum” internazionale “La nuova via della seta”.
La contea di Yuanyan è caratterizzata dai meravigliosi campi di riso terrazzati che scendono dai pendii dei monti Ailao fino alle rive del fiume Hong, il Fiume rosso. «Siamo stati colpiti dalla bellezza del paesaggio con le straordinarie forme geometriche degli specchi d’acqua e delle terrazze in cui si coltiva il riso rosso», commentano Co­ma­schi e Cer­ra­to. «Attraverso la visita al percorso museale e poi al villaggio millenario di Azheke, sotto la guida della
go­vernatrice, Luo Ping, abbiamo colto la ricchezza della cultura e delle tradizioni della
mi­no­ranza Hani che po­pola i terrazzamenti conservandone usi, costumi e tradizioni come in un “museo a cielo aperto”».
La conservazione filologica del­la storia non preclude l’introduzione di forme di innovazione. La Prefettura di Honghe ha in­fatti illustrato i progetti per fa­vorire e incrementare i flussi
tu­ristici nell’area: dalla costruzione di un aeroporto e un’autostrada, alla creazione di una app su tecnologia 5G con contenuti anche in italiano.
La delegazione piemontese ha incontrato a Kunming i rappresentanti di vari istituzioni di
li­vello universitario.
Il presidente Comaschi e il di­rettore Cerrato hanno presentato il sito Unesco e le collaborazioni con gli atenei piemontesi e la professoressa Lar­cher ha de­scritto l’Uni­versità di Torino negli aspetti di didattica, ricerca e relazioni internazionali.
Si è tenuta anche una visita al College of plant protection, do­ve è stato presentato il progetto sperimentale di viticoltura su­gli altipiani dello Shangri-La (nord dello Yunann) che vanno da 1.600 a 3.000 metri d’altitudine con degustazione alcuni vini già in produzione, da vitigni Chardonnay e Cabernet.
Secondo il vicepresidente della Regione Carosso, «la visita è andata oltre le migliori aspettative, non immaginavo che si po­tessero aprire prospettive co­sì interessanti per le nostre a­ziende. C’è un grande lavoro da fare, ma il gemellaggio tra i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roe­ro e Monferrato e i terrazzamenti del riso di Honghe Hani si è rivelato una preziosa op­portunità da sviluppare sotto il profilo non solo culturale, ma an­che economico. Il riconoscimento Unesco è il passaporto che favorisce l’internazionalizzazione delle aziende e in contemporanea attrae un sempre maggiore numero di stranieri nel­le nostre colline».
Il 2020, nel cinquantesimo anniversario dei rapporti bilaterali fra i due Paesi, sarà l’Anno della cultura e del turismo Italia-Cina. Per l’occasione una delegazione della Provincia del­­­lo Yunnan è stata invitata a visitare il sito Unesco di Lan­ghe-Roero e Monferrato nel me­se di settembre.

La fondamentale collaborazione dell’Università degli studi di Torino

A Torino, nel salone del Rettorato, Stefano Geuna, rettore dell’Università degli studi di Torino, e Gian­­­franco Comaschi, presidente dell’Associazio­ne per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, ente gestore del sito Unesco hanno firmato l’accordo di collaborazione che permetterà di sviluppare progetti di ricerca e scambi culturali e con studenti e docenti degli atenei cinesi sulla tutela e sulla conservazione dei paesaggi rurali e culturali.
Il protocollo prende lo spunto dal gemellaggio tra i siti Unesco del sud Piemonte e dei terrazzamenti del riso di Honghe Hani, ac­cor­do inserito nel “me­morandum” internazionale “La nuova via della seta” siglato durante la visita a Roma del presidente della Repubblica popolare di Cina, Xi Jinping.
«La finalità del gemellaggio», spiega Comaschi, «è dare impulso allo sviluppo dei due siti Unesco, favorendo la cooperazione nei settori del turismo culturale e creativo, dell’agricoltura, dell’economia, del commercio e della sostenibilità. In molti di questi àmbiti è strategico il supporto dell’Università di To­rino che ha competenze di altissimo livello».
Il rettore Geuna chiarisce: «L’ateneo offrirà competenze ed esperienze di grande rilevanza nei diversi ambiti disciplinari (umanistici e scientifici) e tra que­sti, in particolare, le proprie conoscenze su temi di grande eccellenza della nostra università, quelli del paesaggio agrario, delle tecniche agronomiche innovative nelle coltivazioni della vite e del riso e delle industrie agrarie nelle produzioni enologiche».
L’intesa punta a sviluppare un laboratorio di “best practices” che potranno essere adottate dai siti U­ne­sco a livello nazionale e internazionale. Roberto Cerrato (“site manager” dei paesaggi vitivinicoli) e il professor Marco Devecchi (Disafa Unito) seguiranno operativamente lo sviluppo dell’accordo.