Il gemellaggio tra i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e i terrazzamenti del riso di Honghe Hani apre le porte a interessanti prospettive di collaborazione tra Piemonte e Cina. è positivo il bilancio della prima visita del sito Unesco nello Yunnan, una delle province più dinamiche della Cina: 50 milioni di abitanti su un’estensione di 394 mila chilometri quadrati (più dell’Italia che si ferma a 302 mila…) e un Pil che cresce del 9% all’anno.
La delegazione piemontese assistita da Davide Castellani, viceconsole presso il Consolato generale d’Italia a Chongqinge, ha avuto una fitta agenda di incontri con le massime autorità politiche e amministrative della Provincia dello Yunnan, della Prefettura di Honghe e con le università dello Yunnan.
A rappresentare la realtà piemontese c’erano il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, il presidente dell’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato (ente gestore del sito Unesco), Gianfranco Comaschi, il direttore del sito Unesco del Piemonte meridionale ed esperto del Ministero dei beni culturali e del turismo, Roberto Cerrato, e la responsabile comunicazione e relazioni esterne del sito Unesco, Roberta Favrin. La parte accademica è stata rappresentata da Marco Valle, “head of cultural heritage & regional” di “Urban development links Foundation” (soci fondatori Compagnia di San Paolo e Politecnico di Torino), e da Federica Larcher, rappresentante dell’Università di Torino, ricercatrice del Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari e direttrice del Centro studi per lo sviluppo rurale della collina.
Al sito piemontese è stata dedicata la mostra multimediale inaugurata nel Museo della
cultura Hani di Yuanyang, punto di riferimento per la valorizzazione dei terrazzamenti del riso patrimonio Unesco dal 2013. Con il sito cinese i paesaggi vitivinicoli del Piemonte
hanno siglato il gemellaggio inserito nel “memorandum” internazionale “La nuova via della seta”.
La contea di Yuanyan è caratterizzata dai meravigliosi campi di riso terrazzati che scendono dai pendii dei monti Ailao fino alle rive del fiume Hong, il Fiume rosso. «Siamo stati colpiti dalla bellezza del paesaggio con le straordinarie forme geometriche degli specchi d’acqua e delle terrazze in cui si coltiva il riso rosso», commentano Comaschi e Cerrato. «Attraverso la visita al percorso museale e poi al villaggio millenario di Azheke, sotto la guida della
governatrice, Luo Ping, abbiamo colto la ricchezza della cultura e delle tradizioni della
minoranza Hani che popola i terrazzamenti conservandone usi, costumi e tradizioni come in un “museo a cielo aperto”».
La conservazione filologica della storia non preclude l’introduzione di forme di innovazione. La Prefettura di Honghe ha infatti illustrato i progetti per favorire e incrementare i flussi
turistici nell’area: dalla costruzione di un aeroporto e un’autostrada, alla creazione di una app su tecnologia 5G con contenuti anche in italiano.
La delegazione piemontese ha incontrato a Kunming i rappresentanti di vari istituzioni di
livello universitario.
Il presidente Comaschi e il direttore Cerrato hanno presentato il sito Unesco e le collaborazioni con gli atenei piemontesi e la professoressa Larcher ha descritto l’Università di Torino negli aspetti di didattica, ricerca e relazioni internazionali.
Si è tenuta anche una visita al College of plant protection, dove è stato presentato il progetto sperimentale di viticoltura sugli altipiani dello Shangri-La (nord dello Yunann) che vanno da 1.600 a 3.000 metri d’altitudine con degustazione alcuni vini già in produzione, da vitigni Chardonnay e Cabernet.
Secondo il vicepresidente della Regione Carosso, «la visita è andata oltre le migliori aspettative, non immaginavo che si potessero aprire prospettive così interessanti per le nostre aziende. C’è un grande lavoro da fare, ma il gemellaggio tra i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e i terrazzamenti del riso di Honghe Hani si è rivelato una preziosa opportunità da sviluppare sotto il profilo non solo culturale, ma anche economico. Il riconoscimento Unesco è il passaporto che favorisce l’internazionalizzazione delle aziende e in contemporanea attrae un sempre maggiore numero di stranieri nelle nostre colline».
Il 2020, nel cinquantesimo anniversario dei rapporti bilaterali fra i due Paesi, sarà l’Anno della cultura e del turismo Italia-Cina. Per l’occasione una delegazione della Provincia dello Yunnan è stata invitata a visitare il sito Unesco di Langhe-Roero e Monferrato nel mese di settembre.
La fondamentale collaborazione dell’Università degli studi di Torino
A Torino, nel salone del Rettorato, Stefano Geuna, rettore dell’Università degli studi di Torino, e Gianfranco Comaschi, presidente dell’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, ente gestore del sito Unesco hanno firmato l’accordo di collaborazione che permetterà di sviluppare progetti di ricerca e scambi culturali e con studenti e docenti degli atenei cinesi sulla tutela e sulla conservazione dei paesaggi rurali e culturali.
Il protocollo prende lo spunto dal gemellaggio tra i siti Unesco del sud Piemonte e dei terrazzamenti del riso di Honghe Hani, accordo inserito nel “memorandum” internazionale “La nuova via della seta” siglato durante la visita a Roma del presidente della Repubblica popolare di Cina, Xi Jinping.
«La finalità del gemellaggio», spiega Comaschi, «è dare impulso allo sviluppo dei due siti Unesco, favorendo la cooperazione nei settori del turismo culturale e creativo, dell’agricoltura, dell’economia, del commercio e della sostenibilità. In molti di questi àmbiti è strategico il supporto dell’Università di Torino che ha competenze di altissimo livello».
Il rettore Geuna chiarisce: «L’ateneo offrirà competenze ed esperienze di grande rilevanza nei diversi ambiti disciplinari (umanistici e scientifici) e tra questi, in particolare, le proprie conoscenze su temi di grande eccellenza della nostra università, quelli del paesaggio agrario, delle tecniche agronomiche innovative nelle coltivazioni della vite e del riso e delle industrie agrarie nelle produzioni enologiche».
L’intesa punta a sviluppare un laboratorio di “best practices” che potranno essere adottate dai siti Unesco a livello nazionale e internazionale. Roberto Cerrato (“site manager” dei paesaggi vitivinicoli) e il professor Marco Devecchi (Disafa Unito) seguiranno operativamente lo sviluppo dell’accordo.